Di Giusy Regina
I cristiani possono pregare nelle moschee come hanno fatto i musulmani nella cattedrale di Washington? Se lo chiede il giornale marocchino Hespress in un articolo che apre una questione tanto attuale quanto delicata.
In un elaborato contesto di coesistenza interreligiosa, la Washington National Cathedral, chiesa cristiana anglicana, ha invitato i musulmani della capitale a celebrare la preghiera del venerdì proprio all’interno della cattedrale. L’ambasciatore del Sud Africa Ebrahim Rasool, che ha guidato la preghiera, ha invitato durante il sermone alla tolleranza religiosa, condannando gli atti dei musulmani estremisti come una minaccia per tutto il mondo. Anche le parole del reverendo Gary Hall, decano della cattedrale, sono state indirizzate verso l’importanza dell’ospitalità e della preghiera, così come dell’unione per la pace.
Cristiani e musulmani dunque vogliono fare fronte comune per combattere il pericolo dell’estremismo religioso?
Criticata da molti, la scelta del clero della cattedrale della città americana ha sollevato polemiche e discussioni su quanto questa decisione possa essere un segno di cambiamento forte anche nella prassi stessa delle due religioni o se si tratti semplicemente di una mossa simbolica.
In entrambi i casi, i commenti sono stati tutt’altro che docili. Non sono mancate infatti le proteste da parte di alcuni cristiani che hanno gridato alla dissacrazione, così come da parte dei musulmani che hanno commentato l’articolo di Hespress negativamente, poiché la religione musulmana non permette ai cristiani di pregare nel loro luogo sacro. Alcuni hanno scritto infatti che i musulmani credono in Gesù come profeta mentre i cristiani non credono in Maometto, che ognuno ha i suoi luoghi di culto e non ha alcun senso fare un cocktail delle due religioni. Ma c’è stato anche chi ha ricordato che ai tempi del profeta Maometto si era già concesso ai cristiani di pregare nelle moschee, accogliendo favorevolmente l’idea di uno scambio in questa direzione.