Un documento confidenziale pubblicato da Le Monde, elaborato da un think tank di Riyadh, presenta un piano per risolvere la crisi a Gaza. Oltre all’esilio dei dirigenti del movimento islamico in Algeria, suggerisce anche il dispiegamento di una forza di mantenimento della pace araba nell’enclave palestinese.
Sin dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas, la comunità internazionale è stata coinvolta nella ricerca di una soluzione. Tra le iniziative, l’Arabia Saudita ha elaborato un piano che prevede l’evacuazione dei dirigenti militari e della sicurezza del gruppo terroristico verso l’Algeria. Questo piano è stato reso noto attraverso un documento di un centro di riflessione saudita ottenuto dal giornale francese Le Monde.
Secondo il documento, Mohammed Deif e Yahya Sinwar, i principali leader di Hamas, potrebbero essere esiliati in Algeria grazie alle buone relazioni tra l’Algeria, il Qatar e l’Iran. Si ritiene che questi paesi, con le loro capacità di sicurezza, sarebbero disposti a monitorare le attività dei dirigenti di Hamas. Questa proposta ricorda l’esilio di Yasser Arafat nel 1982, quando il leader dell’OLP e dei fedayin palestinesi fu evacuato da Beirut in Tunisia.
Il documento presenta anche altre soluzioni per risolvere il conflitto, tra cui il dispiegamento di forze arabe di mantenimento della pace a Gaza sotto l’egida delle Nazioni Unite, simile a una missione di pace interaraba. Inoltre, si propone la creazione di un consiglio di transizione che riunirebbe i principali partiti politici di Gaza, tra cui Fatah, Hamas e Jihad islamico, per gestire Gaza per un periodo di quattro anni e organizzare elezioni presidenziali e parlamentari. È importante notare che non sono state tenute elezioni, né presidenziali né legislative, a Gaza dal 2007.
Il documento è stato già trasmesso al Ministero degli Affari Esteri francese, mentre l’ambasciata algerina non ha commentato l’argomento.
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