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Marocco: La Grave Crisi Idrica

Il Marocco sta affrontando una grave crisi idrica, aggravata da anni di siccità e cambiamenti climatici. Secondo le fonti della stampa francese, il paese sta vivendo un momento critico, avvicinandosi al quinto anno consecutivo di siccità. I livelli di riempimento dei bacini idrici sono drasticamente diminuiti, portando a una situazione allarmante.

Il ministro dell’Equipaggiamento e dell’Acqua del Marocco, Nizar Baraka, ha rivelato dati preoccupanti: i bacini idrici del paese hanno registrato un riempimento di soli 519 milioni di metri cubi negli ultimi tre mesi, rispetto a 1,5 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente, segnando una riduzione di due terzi. I bacini del Souss Massa, con una capacità totale di 740,77 milioni di metri cubi, mostrano un tasso di riempimento del solo 10%. Questi dati sottolineano l’urgenza di ripensare la politica idrica attuale, finora focalizzata prevalentemente sulla creazione di infrastrutture come dighe e sistemi di irrigazione.

Il governo marocchino sta costruendo nuovi grandi bacini, tra cui il “M’dez” nella provincia di Sefrou, il “Ghiss” in quella di Al Hoceima, e il “Koudiat El Berna” a Sidi Kacem. Tuttavia, la domanda sorge spontanea: a che serve un bacino se è vuoto? Questo interrogativo pone in discussione l’efficacia della strategia di gestione dell’acqua basata principalmente sulle infrastrutture.

Il ministro dell’Interno, Abdelouafi Laftit, ha inviato una circolare ai governatori regionali chiedendo di adottare misure rigorose per affrontare la carenza d’acqua. Queste includono la sensibilizzazione sull’importanza di razionalizzare il consumo d’acqua, il divieto di irrigazione di spazi verdi e giardini pubblici, e limitazioni sul riempimento delle piscine. Tuttavia, l’agricoltura, che consuma circa l’87% delle risorse idriche disponibili, rimane un problema fondamentale da affrontare.

Per rispondere efficacemente alla crisi, è necessario un cambiamento radicale nel modello agricolo del Marocco, che ha promosso un approccio intensivo e produttivistico distruttivo per le risorse idriche. Una politica agricola che continua a incentivare la produzione di colture idrovore per l’esportazione, sostenuta da fondi pubblici, è insostenibile in un contesto di crescente stress idrico.

La crisi richiede un cambiamento di paradigma: da una politica che presuppone che “l’acqua seguirà” a una che pone al centro la gestione sostenibile della domanda e l’uso responsabile dell’acqua. La crisi idrica in Marocco non è solo un problema ambientale, ma anche sociale ed economico, che richiede una risposta concertata e soluzioni a lungo termine.

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Redazione

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