Un vulcano chiamato Siria propone una panoramica sulla rivoluzione siriana, scoppiata nel 2011 sull’onda delle rivolte che hanno coinvolto tutto il mondo arabo. Le prime proteste, pacifiche e civili, sono state represse nel sangue dal regime di Bashar al-Assad, che ha rifiutato ogni richiesta di cambiamento e si è dimostrato deciso a difendere a ogni costo il potere ereditato dal padre. A seguito della repressione, la Siria è precipitata in un’impasse di violenza e oggi viene contesa da varie potenze regionali e internazionali. L’autore si interroga sul futuro del proprio paese e pone l’accento sull’importanza della democrazia come soluzione che possa garantire una pace stabile e duratura. Il libro ripercorre le fasi precedenti alla rivoluzione, a partire dalle attività dell’opposizione democratica che hanno portato alla primavera di Damasco nel 2000, analizza l’atteggiamento del regime nei confronti del settarismo tramite le testimonianze raccolte tra gli attivisti di Salamiyya, dove risiede la minoranza ismailita, ed esamina il modo in cui il regime ha usato la carta del jihadsmo per salvare se stesso. Infine, viene affrontata la visione “orientalista”, riproposta sia in occidente sia nei paesi arabi, secondo la quale gli arabi e i siriani non sono predisposti alla libertà e alla democrazia. Questo punto di vista, unito alla paura per il fondamentalismo islamico, ha portato a giustificare il regime di Assad, a prescindere dal fatto che si fosse macchiato di atroci crimini contro la popolazione e senza tenere conto che le cause del fondamentalismo sono state innanzitutto di natura politica.
Un altro interessante testo edito da Jouvence.
Tradotto da Giacomo Longhi e con un’introduzione di Shadi Hamadi.
L’autore:
Abdullah Alhallak è giornalista e ricercatore siriano. Dal 2004 pubblica articoli sulle maggiori testate arabe e ha collaborato con l’inserto culturale del giornale libanese “Al-Nahar”. Ha lavorato come ricercatore senior presso la fondazione “Samir Kassir” di Beirut ed è caporedattore della rivista “Syria Writes”. È autore di diversi libri sui temi della democrazia e della laicità nel mondo arabo e di uno studio analitico sullo sviluppo della stampa siriana nell’ultimo secolo recentemente pubblicato dalla fondazione “Friedrich Ebert”.
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