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Michel Aoun come presidente: un nuovo capitolo nella storia del Libano

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Il segretario del Movimento il Futuro, Saad Hariri ha annunciato il suo sostegno alla candidatura di Michel Aoun per la carica di presidente della repubblica

L’opinione di Al-Quds. Al-Quds al-Arabi (22/10/2016). Traduzione e sintesi a cura di Raffaele Massara.

Lo sorso giovedì, Saad Hariri, leader del Movimento il Futuro, ha espresso il suo sostegno per l’elezione di Michel Aoun alla presidenza del Libano. Hariri ha motivato la sua decisione per “la necessità di proteggere il Libano, l’ordine, il paese ed il popolo” e salvaguardare l’unità nazionale dalla minacciosa crisi siriana. Una nuova tornata elettorale per eleggere il presidente del Libano avrà luogo il prossimo 31 ottobre, e la decisione di Hariri spiana la strada alla nomina di Aoun, vista anche la riconfermata fiducia di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah.

Così come fece in passato Hariri, quando annunciò il suo sostegno al leader del movimento Marada, Suleiman Farangieh, col disappunto del suo alleato Samir Geagea, capo delle Forze Libanesi, che spingeva verso un’alleanza proprio con Aoun, questa volta ad infuriarsi è il leader del movimento sciita Amal, Nabih Barri, che ha già deciso che non voterà a favore di Aoun.

L’allora decisione di Hariri di optare per Farangieh, spinse parte dei suoi sostenitori a critiche e proteste, a capo di essi Ashraf Rifi, ex ministro degli Interni e segretario delle forze di sicurezza (sulla cui candidatura Hezbollah aveva posto il veto); come previsto, anche questa mossa ha causato nuove ondate di dissenso, in particolare dal blocco sunnita che considerava Hariri il proprio presidente; Barri ha infatti definito la scelta come sintomo di difficoltà da parte di Hariri nel formare un nuovo governo.

Pare che l’aver accettato la candidatura di Aoun sia una resa all’evidenza dei fatti, che vede il sempre più forte Hezbollah ad averla quasi imposta nell’ultima assemblea nazionale, manifestazione della sopravvivenza del paese senza presidente da due anni e mezzo, rendendo Hariri un eroe, coi suoi continui tentativi di trovare il bandolo della matassa.

Le contenute infiltrazioni del governo saudita, ritenuto il maggiore sponsor dell’ala sunnita in Libano, si mostrano per adesso passive ed attendiste riguardo a questa soluzione, pur temendo che un alleanza con Hezbollah, e quindi con il regime siriano, possa disattendere le promesse elettorali di Hariri, o al contrario, essere segno di gran abilità nel tenere un equilibrio tra le varie forze, seppur con molta difficoltà.

La futura presidenza di Aoun è da considerarsi sicuramente un trionfo per Hezbollah, ma la situazione in Siria (e nel mondo) è cambiata, ed il presidente libanese non sarebbe più un fantoccio che segue alla lettera le istruzioni del presidente siriano, è più probabile che trovi un alleato nell’Iran a livello internazionale. Comunque sia, i calcoli e le ambizioni di Hezbollah non combaceranno perfettamente con quelli di Aoun e ciò aprirà un nuovo capitolo nella storia del Libano.

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