Il dolore rimane nel cuore dei parenti ma nel resto dell’opinione pubblica civica egiziana rimane tantissima amarezza.
Una tristezza così profonda da sfociare in humor. L’egiziano sorride di tristezza e questo è un sentimento davvero devastante
Al Cairo tutto sembra scorrere normalmente d’altra parte cosa si può fare se non andare avanti ? non si sa se meglio o peggio di fatto si cammina. L’entusiasmo e l’euforia dei giorni della rivoluzione sono svaniti , non hanno fatto spazio alla presa di coscienza reale.
A cosa servono le celebrazioni di Mohammad Mahmoud street di quest’anno ?
L’esercito celebra i morti di quella giornata per guadagnarsi il favore di un popolo stremato che non comprende più nulla ma che ricorda bene che furono proprio i militari a sparare e uccidere i manifestanti inermi.
Per non essere da meno i Fratelli Musulmani che all’epoca si dissociarono dalle proteste chiamando i manifestanti teppisti del caos, oggi celebrano gli eventi.
Con che coraggio ?
Manca la logica, manca il rispetto manca la vera giustizia su una rivoluzione che era iniziata per il recupero della dignità di un popolo brutalizzato dal settore della sicurezza egiziana. I martiri sembrano essere stati inutili, i problemi dell’Egitto rimangono come se tutto fosse accaduto invano anzi ora si confondono le carte e gli animi alla gente che aveva sperato in qualche cosa di nuovo.
Una vera giustizia in Egitto non è ancora cominciata, non una giustizia dei processi degli arresti, delle vendette ma una giustizia che renda onesto e chiara la volontà di riforma di un paese stremato