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Siria: cos’è successo ieri a Damasco

As-Safir (19/07/2012). L’esplosione che ha ucciso almeno due uomini vicini al presidente Assad è avvenuta ieri mattina nel quartiere Arawdah, nei locali adibiti ad Ufficio della sicurezza nazionale. Era in corso una riunione tra numerosi ministri e funzionari di sicurezza, convocata nell’ambito di ciò che è stata definita da alcune fonti come una “cellula di crisi”.

 

L’esercito libero siriano ha rivendicato l’attacco e ha negato che il gruppo chiamato “Bandiera dell’islam” abbia alcuna responsabilità nelle operazioni. Il portavoce del gruppo estremista invece ritiene che l’operazione sia stata portata avanti da loro, ma nega che si trattasse di un attacco suicida. Il gruppo, smentito dall’esercito libero, dice che aveva programmato l’attacco da mesi, e aveva studiato l’edificio per collocare l’esplosivo. Mentre sulla pagina twitter dell’esercito siriano si legge che la bomba è stata innescata tramite esplosivo collegato a un distributore per l’acqua.

 

L’agenzia siriana SANA ha riportato la notizia definendo l’esplosione come “un attacco terroristico avvenuto nel corso di un incontro tra ministri e numerosi leaders di organi competenti, che ha causato la morte di Assef Shawkat, vice ministro della Difesa, e del generale Dawoud Rajha, e il ferimento di molti altri”.

 

Il Comando Generale delle forze armate ha rilasciato una dichiarazione trasmessa dalla tv siriana, in cui definisce l’esplosione come frutto di una “nuova escalation criminale sovvenzionata da forze esterne al Paese”. Intanto Assad avrebbe già emanato un decreto per la nomina del generale Fahd Jassem come vice comandante dell’esercito e delle forze armate e come vice ministro della Difesa.