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L’inverno siriano

Articolo di Giusy Regina

Butterfly Effect è la teoria di Edward Norton Lorenz, matematico e meteorologo,secondo cui una piccola farfalla in un certo punto della terra può alterare il corso del climamondiale con il suo semplice battito d’ali, fino ad influenzare il moto dei venti in un altro punto. Secondo questa teoria dunque, tutte le creature hanno potere sull’intero creato e allo stesso modo un individuo apparentemente inerme può agire sull’universo.

È proprio questa la forza della società civile e Mohammed Bouazizi ne è l’esempio vivente. Il suo darsi fuoco ha dato il via ad una reazione a catena che dalla Tunisia ha inondato tutto il mondo arabo o quasi, portando alla cosiddetta primavera araba. E in alcuni casi possiamo effettivamente parlare di primavera, di rifioritura, di nuovo corso, di cambiamento che in ogni caso è più salutare dello stallo. In altre situazioni invece – mi riferisco alla Siria – più che di primavera mi viene da pensare all’inverno, all’inverno russo, quello che Napoleone non aveva considerato e che gli è costato la sconfitta.

La Tunisia caccia Ben ‘Ali, la Libia Gheddafi, l’Egitto Mubarak. Riforme, aperture, elezioni democratiche. E la Siria?

La storia di questo paese potrebbe essere simile a quella dei vicini che hanno, almeno sulla carta, vinto la rivoluzione. E invece non è così. La gente continua a ribellarsi, l’esercito continua ad attaccare, la gente continua a morire; ma la gente che sopravvive continua a manifestare e l’esercito continua a sparare e sempre più gente continua a morire. E in questo circolo vizioso che ha il colore del sangue la comunità internazionale guarda con occhio severo e vigile quello che succede ma a debita distanza, dispensando molte parole e pochi fatti, trovando le più assurde giustificazioni sul perché un intervento in Libia era giusto ed in Siria no.

In un articolo pubblicato su Asharq al-Awsat, il noto editorialista Tariq Alhomayed attacca duramente Kofi Annan accusandolo in prima persona di fallimento. Sicuramente Annan ha le sue colpe, ma la mia sensazione è che tutto l’occidente abbia fallito. L’evoluto, tecnologico e democratico occidente ha dimostrato tutta la sua debolezza e inutilità. Diciassettemila morti e una possibilità dopo l’altra concessa ad Assad.

Ci si aspetta una soluzione alla crisi siriana, si vuole una transizione pacifica laddove ormai di pacifico non resta davvero più nulla.