La potenza descrittiva di questo romanzo è sicuramente una delle caratteristiche che più mi ha colpito della scrittura di Ahmed Saadawi. Per questo voglio darvi un assaggio di questa sua capacità, proponendovi un passaggio in cui introduce uno dei personaggi principali di “Frankenstein a Baghdad”, il generale Surur e il suo lavoro.
Il generale Surur era stato colonnello dei servizi di intelligence nell’Iraq di Saddam e aveva poi beneficiato, con il nuovo governo, di un’eccezione all’epurazione de funzionari del partito Baath, oltre a una promozione per lo svolgimento di una mansione delicata e fuori dal comune. Era responsabile di una squadra speciale di inteligence istituita dagli americani e ancora in gran parte soggetta alla loro supervisione, il cui compito era monitorare i delitti anomali, nonché le leggende e le superstizioni che nascevano intorno a determiati casi, allo scopo di risalire alla storia vera e tangibile che c’era dietro. E, cosa ancor più importante, la squadra era incaricata di fare previsioni sui crimini che sarebbero stati commessi in futuro, esplosioni di autobombe e attentati contro alte cariche dello Stato e personalità importanti. In questo senso avevano già fatto un ottimo lavoro nei due anni precedenti. Tutto ciò veniva fatto sotto copertura.
Buona lettura!