Salve a tutti voi che ci leggete su Arabpress!
Sono venuta a conoscenza di eventi musicali molto originali e che meritano di essere pubblicizzati maggiormente. Ho avuto la fortuna di conoscere il presidente e fondatore dell’AIGAM, Andrea Apostoli, e Alessandra Maria Ferrari. Segnalo la particolarità dei concerti Ad.agio in cui, come in quello che avrà luogo il 9 febbraio, coesisteranno musica e “fare musica”, tipici del mondo occidentale e di quello arabofono.
L’evento che vi propongo e al quale assisterò con molto piacere, si terrà domenica 9 febbraio all’Auditorium Parco della Musica, a Roma. Vi parteciperà un musicista libico che abbiamo recentemente conosciuto, Esharef Ali Mhagag, e i Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Qui il link dell’evento
Ecco anche la presentazione ufficiale dell’evento:
La mistica di Bach e le Oasi del Fezzan. Concerto. Età consigliata: dai 18 anni A cura di Andrea Apostoli; Esharef Mhagag Alì (Libia), voce Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia“Un colloquio di Dio con sé stesso prima della Creazione”. Così Goethe definì la musica di Bach. In questo Ad.agio, le splendide arie concertate delle Cantate e delle Passioni di Bach, in cui la voce duetta ora con il violino, ora con il flauto, dialogheranno con i canti e le improvvisazioni vocali di Esharef Mhagag Alì, cantante libico dalla voce unica per capacità evocativa, potenza e delicatezza al tempo stesso. Come sempre nei concerti Ad.agio, una parte del pubblico potrà sedersi o sdraiarsi su un grande tappeto e ascolterà i musicisti collocati tutt’intorno.
Per parlarvi meglio della natura dei concerti Ad.agio potrei copiare frammenti e testimonianze dalla presentazione, di cui vi fornisco comunque il link.
Preferisco però coinvolgere in prima persona il fondatore e presidente dell’AIGAM, Andrea Apostoli, e il nostro amico Esharef, per sapere direttamente da loro qual è la caratteristica dei concerti Ad.agio e, in particolare, di questo dell’accostamento di Bach con le sonorità delle Oasi di Fez.
Andrea Apostoli: “La caratteristica dei Concerti Ad.agio è che il pubblico, stando su un tappeto (chi seduto, chi sdraiato), non dovendo applaudire, non avendo i musicisti su un palco tutti davanti a sé ma intorno e vicini, vive l’ascolto musicale in modo intimo e al tempo stesso condiviso con gli altri. Una scenografia leggera fatta di palle dipinte e illuminate dall’interno in modo soffuso predispone subito il pubblico a sentirsi in un ambiente bello e dove stare a proprio agio (come da titolo!). Io, in un momento del concerto, faccio sempre partecipare il pubblico con accompagnamenti vocali e questo fa sentire le persone al centro del concerto, a far musica con i musicisti.
Quando ho sentito Esharef, grazie al mio amico e percussionista di Ad.agio, Ivano Fortuna, ho immediatamente sperato di poterlo coinvolgere in uno dei programmi di Ad.agio a cui partecipano sempre esponenti di un “altrove” musicale, storico, geografico. Quando ha accettato la mia proposta, dicendomi che lui improvvisa pensando alle oasi nel deserto dove lo portava suo padre da bambino, ho immediatamente immaginato quelle Oasi (del Fezzan) il punto di arrivo del viaggio simbolico e musicale che sempre faccio con i concerti Ad.agio.
Quando mi chiedono con quali criteri accosto Bach alle Oasi del Fezzan, come in questo Ad.agio, oppure come nei prossimi concerti di questa stagione: Elgar e Rachmaninov ai suoni dell’Etnia Dagarà, o Beethoven ai canti dell’Alta Murgia, rischio sempre di lasciare di stucco l’interlocutore. L’accostamento non viene infatti da riflessioni di carattere musicologico o storico ma avviene dentro di me in modo del tutto istintivo e nasce dal desiderio di fare, appunto, un viaggio dalla “nostra” musica di repertorio ad un altrove. Quello che cerco è l’alchimia dei contrasti. L’emozione del non conosciuto. Scoprire ogni volta, da anni, che queste peripezie musicali oltre a piacere ai giovani che magari si sono detti del concerto via Facebook, incontrano il favore di colleghi musicisti o di abbonati storici dell’Accademia mi riempie di gioia”.
Esharef Mhagag Alì: “Ho conosciuto l’AIGAM attraverso il presidente Andrea Apostoli, musicista che già da tempo collaborava con lo stesso percussionista con il quale lavoro al progetto “Reagente 6”. Andrea aveva sentito delle registrazioni che avevamo fatto e ha trovato interessante poter usare la mia voce in “Concerti da dentro”, la rassegna da lui curata presso l’Auditorium Parco della Musica. Si tratta di diversi incontri musicali che fondono le sonorità classiche (Bach, Rachmaninov, Beethoven, ecc.) con suoni etnici e popolari presi dalla tradizione araba, africana del Burkina Fasu e da quella contadina del territorio barese. La serata alla quale parteciperò è la prima delle tre, dedicata alla musica di Bach e alle sonorità del Fezzan, una regione della Libia nel cuore del deserto del Sahara, dove si trovano le grandi oasi di laghi di acqua dolce. Quattro violinisti e tre voci soliste dell’Accademia di Santa Cecilia eseguiranno le Cantate e le Passioni di Bach, per finire con una mia esibizione nella quale voci e musicisti, assieme ad un percussionista, accompagneranno i miei canti, che si rifanno a quelli della tradizione sufi. La sessione musicale sarà improvvisata e all’interno dell’improvvisazione racconterò, con voce parlata ma soprattutto cantata, nella mia lingua originale, le incredibili suggestioni che ho vissuto da bambino recandomi con la mia famiglia in quei luoghi e intonando con loro delle preghiere ad Allah. Il concerto si svolgerà nello spazio risonanza dell’Auditorium, un luogo di per sé molto evocativo, dove il pubblico è seduto o sdraiato su cuscini e tappeti al centro dello spazio e gli esecutori sono tutti intorno alle persone. Da questo “cerchio sonoro” potrete godervi una magica miscela delle melodie tradizionali miste a una sperimentazione musicale e vocale del tutto moderna.
C.: Grazie Andrea e grazie Esharef , non vedo l’ora di sentire il concerto. Consiglio a tutti coloro che verranno di portare con sé calze pesanti e, volendo, cuscini per sedersi a terra.
A prestissimo!