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Arabi, musulmani e l’assenza di democrazia

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Di Ali Nasr. As-Safir (02/04/2016). Traduzione e sintesi di Sebastiano Garofalo.

Gli arabi non hanno avuto a che fare con la democrazia fino alla morte del Profeta Muhammad, giorno in cui ogni tribù ha designato un uomo che eleggesse il successore dell’inviato di Dio. Democrazia, nel suo significato più generale, non era una parola nota al pensiero speculativo arabo-islamico e non era nemmeno tra i valori che hanno dato forma al sistema islamico. In più, il suo uso non è mai fuoriuscito dai libri di filosofia. Al-Farabi tentò di rendere il termine greco con “città collettiva”, facendo confluire il concetto di democrazia nel sistema di valori dell’Islam.

Il concetto di democrazia è spesso ritenuto un’entità estranea all’Islam, frutto dell’influenza negativa dell’Occidente, e dunque da estirpare. Anche se è costantemente presente nei discorsi e nella propaganda di tutte le fazioni politiche contemporanee del mondo arabo-islamico: nazionalisti, marxisti e islamisti.

Il giorno della morte del Profeta, a Saqifa fu scelto il capo degli Ansar, Sa’ad bin Ubada, per succedergli, ma Abu Bakr e Omar, guide degli emigranti meccani e appartenenti alla tribù dei Quarush, si opposero all’elezione perché pretendevano che solo la loro tribù avesse il diritto di governare la Umma, data la vicinanza, di sangue e di fede, a Muhammad. Questa vicenda ha segnato profondamente le future vicende dell’Islam arabo, lastricandolo di uccisioni tra consanguinei per il comando della comunità.

Non è errato considerare il giorno della morte del profeta come l’inizio della battaglia tra le opposte posizioni per l’individuazione del successore dell’inviato di dio. Battaglia che non ha avuto ancora termine e si protrae fino ai nostri giorni. Malgrado il concetto di democrazia sia scomparso dall’orizzonte politico arabo, schiacciato dalla forza delle spade, riusciamo a intravedere la sua fugace presenza agli albori dell’Islam. Lo Stato e le sue istituzioni sono stati soppiantati dalle forze autoritarie che non hanno mai smesso di rigenerarsi e moltiplicarsi.

Ali Nasr è un giornalista ed editorialista.

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