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Le radici del terrorismo di cui non si può parlare

musulmani anti terrorismo

Di Ibrahim Ahmed. Elaph (07/01/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri.

È innegabile che il sostegno dei religiosi estremisti, la trascuratezza delle istituzioni europee e americane riguardo il problema dei profughi musulmani e l’aumento del razzismo in Occidente abbiano avuto ruoli diversi nell’esplosione del terrorismo; ma nello sviluppo dell’ideologia estremista, la politica americana e di alcuni Stati europei ha certamente nutrito l’albero del terrorismo per riceverne i frutti avvelenati.

Negli ultimi quattro decenni due eventi hanno scosso la regione e il mondo intero, e tra le loro conseguenze la più pericolosa è stata la diffusione dell’estremismo popolare su larga scala: questi sono la rivoluzione comunista in Afghanistan e la rivoluzione iraniana contro lo scià.

I comunisti hanno preso il potere in Afghanistan ritenendo i fanatici musulmani una minaccia per l’islam, e l’America, per sfidare gli interessi sovietici nel Golfo, si è unita agli islamici per affrontarli in guerra: dal loro seno sono nati Al-Qaeda e Bin Laden, i quali dopo aver fornito il proprio aiuto per rovesciare il comunismo, sono stati messi da parte e non ripagati come promesso dagli americani.

America e Francia hanno poi sottratto la rivoluzione in Iran dalle mani di laici e liberali in favore di Khomeini. Hanno impiccato i leader comunisti, e hanno risvegliato negli sciiti il desiderio di potere, li hanno messi contro i loro fratelli sunniti per combattere anche nelle terre lontane al fine di ampliare le proprie aspirazioni.

Molte persone sanno che l’America e l’Occidente hanno creato l’islam politico, con tutti i suoi artigli insanguinati, per combattere i comunisti, e che sono stati loro a dividere i musulmani!

I sunniti, che costituiscono più del 90% dei musulmani, si sentono oggi presi di mira dai nuovi leader sciiti che possiedono missili e TV satellitari, da cui insultano i loro simboli religiosi ed esultano per le loro sconfitte e le loro perdite.

Per molti sunniti i loro nemici sono stati creati dall’America e dall’Occidente, non hanno forse loro dato il potere a Khomeini nel 1979? Non hanno consegnato l’Iraq a Teheran nel 2003? Non hanno giocato con astuzia e cattiveria col dramma siriano limitandosi a condanne verbali?

Per quanto insultiamo i terroristi, essi possono filosofeggiare sui loro crimini e portare giustificazioni logiche. C’è un islam popolare che chiede amore e tolleranza, ma i terroristi non accettano la manipolazione delle parole, e noi nella loro visione tentiamo di distorcerle.

I leader americani e dei paesi europei vogliono eliminare il terrorismo? Vogliono venire qui e rimediare ai loro errori, o ritengono che sia troppo tardi, anche se il conflitto e la sofferenza si prolungheranno nel tempo e per generazioni?

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