Hayam shar, “Il mare canta” e bagna anche le nostre sponde cittadine, offrendoci la ricchezza di una varietà culturale, così ben rappresentata dalla voce di Evelina Meghnagi, artista che racchiude in sè le lingue e le musicalità che dalla Spagna giungono allo Yemen, passando per le regioni del Nord-Africa. Sappiamo bene quanto siano intrecciate lingue, culture, musiche e religioni, in queste terre, e quando l’ebraismo abbia intessuto la sua storia fianco a fianco con il mondo musulmano. Lo abbiamo letto anche nelle interviste a Moulay Zidane El Amrani già pubblicate in questo blog.
Ecco perchè un concerto come quello offerto dalla cantante e attrice Evelina Meghnagi e dai bravissimi artisti che viaggiano con lei da anni, Domenico Ascione (chitarre, ‘ud, voce), Arnaldo Vacca (percussioni) e Marco Camboni (contrabbasso), ci rende l’idea di un Mediterraneo che ci canta le storie e le emozioni delle sue genti.
Riporto il testo di presentazione del concerto, che avrà luogo giovedì 11 aprile, presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo – Roma, Via Ostuni, 8 (Tra via Prenestina e viale Palmiro Togliatti).
“Hayam Shar…il mare canta…’ ci accompagna in un viaggio tra le pieghe meno note dell’universo musicale ebraico. Di sponda in sponda sul Mediterraneo, o Mar del Medio, o del centro, come sia in ebraico che in arabo viene definito questo mare. Ma anche Yemen, con la sua storia di isolamento, e conservazione, quindi, dei tratti più arcaici.
Spagna, Marocco, Turchia, Balcani…Canti esiliati dalla Spagna dopo l’espulsione (1492), ora tramandati ‘puri’, ora nutriti dal fertile scambio con mondi ed epoche diverse, creano un universo di intersezioni, sfumature e colori, fino ad arrivare ad una preziosa sintesi di radici arcaiche e spunti contemporanei.
La voce della Meghnagi, con la sua forza evocativa , che canta nelle lingue dai suoni a lei noti, – il judeo-espanol, l’ebraico, l’aramaico, l’arabo – e i suoni morbidi o ritmici, dolci o festanti dei virtuosi musicisti dell’ensemble – Domenico Ascione, Arnaldo Vacca e Marco Camboni – fondono perfettamente le due anime: quella della tradizione millenaria della musica ebraica e quella del suo continuo divenire.”
Un saluto a tutti!
Cinzia Merletti
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