Di Sinan Antoon. As-Safir (29/11/2016). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi.
Da lungo tempo Fidel Castro si è consolidato come un’icona nell’immaginario di milioni di persone. È l’emblema della rivoluzione cubana in opposizione all’imperialismo statunitense e ai ripetuti tentativi di rovesciare la giovane rivoluzione destinati al fallimento; come l’embargo economico, i colpi di Stato, le invasioni e i tentati omicidi. Fidel è uno dei più importanti simboli dell’era di solidarietà rivoluzionaria globale; con la sua guida, Cuba ha assunto un ruolo cruciale nel sostenere, attraverso le conoscenze tecniche e le risorse umane, le lotte di numerosi popoli per affrancarsi dal giogo del colonialismo. In questo contesto, Cuba ha contribuito alla sconfitta del regime di segregazione razziale in Sudafrica che aveva invaso l’Angola nel 1967 con l’ausilio degli Stati Uniti ottenendo la sua prima vittoria contro la potenza statunitense. In quel momento Nelson Mandela scrisse dalla prigione: “È la prima volta che un paese da un altro continente viene per non prendere qualcosa, ma per aiutare gli africani a ottenere la libertà”. Per questa ragione Cuba fu il primo paese che Mandela decise di visitare nel 1991 dopo la sua scarcerazione.
Il supporto e la solidarietà offerti da Cuba per lo sviluppo mondiali non si sono mai fermati, specialmente in campo medico. A oggi ci sono 39 mila cubani in campo medico che lavorano in 66 paesi di cui 15mila sono medici. Il totale dei medici cubani che lavorano nel mondo supera la totalità dei medici del G8. D’altronde, Castro credeva fermamente che il capitale umano possa realizzare molto di più di ciò che il capitale economico realizzi; sottolineando come il capitale non significhi soltanto conoscenza umana, ma la consapevolezza politica, l’etica, la solidarietà, lo spirito di sacrificio e la capacità di fare di più con poco.
Date le circostanze, l’assistenza sanitaria cubana ha una densità medica di 6,7 medici per mille cittadini, superando il Canada e gli USA. Inoltre, Cuba ha il migliore sistema educativo in America Latina ricevendo gli elogi da parte della Banca Mondiale per i suoi successi nel campo dell’istruzione. L’insegnamento, a cui è dedicato il 13% del bilancio pubblico, è gratuito a tutti i livelli scolastici e la percentuale di analfabetismo è pari a zero. Un altro indicatore importante per valutare lo status e lo sviluppo umano è offerto dalla media dell’aspettativa di vita che a Cuba si attesta ai 78 anni e rappresenta una delle medie più alte al mondo.
Questi sono aspetti necessari per porre Cuba e la rivoluzione cubana nel suo contesto storico a un livello più complesso. Nell’immaginario di molti, Fidel rimarrà un emblema della sinistra e ciò implica un aspetto negativo, poiché è difficile criticare gli errori di un uomo che ha assunto un tale simbolismo. D’altra parte, la sua lunga storia viene ridotta con ignoranza a un esempio puro della dittatura e della violazione dei diritti umani; oltre a rappresentare una sinistra che ha fatto il suo tempo. La visione che domina nella maggior parte dei media statunitensi e all’estero ha una visuale ristretta che si concentra sul racconto degli immigrati e gli esuli cubani di destra che hanno festeggiato la morte di Castro a Miami. In questo contesto va anche evidenziato come il capitalismo selvaggio e le sue controrivoluzioni abbiano l’obiettivo di estromettere la sinistra da un qualsiasi confronto.
Sinan Antoon è un poeta, scrittore, ricercatore e traduttore letterario iracheno.
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