Di Mohammed Abd al-Muttalib. Elaph (27/08/14). Traduzione e sintesi di Giusi Forrisi.
A distanza di più di tre anni dagli eventi che hanno colpito la Libia, e che hanno portato alla caduta del regime di Muammar Gheddafi, possiamo fare il punto della situazione, ricordando cosa è accaduto e cosa invece è probabile che accadrà in futuro.
Il 17 febbraio 2011 ha avuto luogo un’insurrezione popolare con cui il popolo chiedeva la riforma del paese; tuttavia questa si è trasformata pian piano in una vera e propria rivoluzione accompagnata dalla richiesta del cambiamento di regime. La trasformazione ha avuto alla base diversi motivi, tra cui la cattiva gestione della crisi da parte del regime e il proferimento di discorsi politici che hanno contribuito ad aizzare una massa già adirata.
Tra i motivi vi era anche ciò che è stato designato come un complotto mondiale escogitato dalle potenze internazionali (Stati Uniti ed Europa), dagli stati regionali e dagli elementi locali, allo scopo di controllare il paese. Dopo la caduta del regime di Gheddafi, le forze coinvolte nei combattimenti si sono ritirate lasciando la Libia nel caos, con la speranza che i leader mondiali, regionali e locali assolvessero il loro compito, ovvero quello di controllare il paese, impegnandosi a combattere il terrorismo e l’estremismo e a proteggere gli interessi commerciali e petroliferi dell’Occidente.
Tuttavia è accaduto ciò che non si prevedeva. Alle elezioni i locali hanno perso, ed è avanzato il Movimento nazionale, che non ha stabilito nessun accordo con l’Occidente per proteggere la sicurezza e gli interessi economici. Così è scoppiata la guerra civile che stiamo vivendo oggi, combattuta dai Fratelli musulmani e dalle loro milizie contro il popolo libico; la loro sfrontatezza li ha indotti a rifiutare i risultati del processo elettorale. Hanno così convocato il Congresso Nazionale uscente e hanno formato un governo a loro piacimento, decisi ad assoggettare il popolo libico con la forza.
Ci si chiede dunque se riusciranno a raggiungere i loro obiettivi. Ritengo purtroppo che ciò potrebbe accadere per i seguenti motivi: 1) sono una forza organizzata; 2) le grandi potenze sostengono e difendono i Fratelli Musulmani; 3) gli stati regionali, in particolare il Qatar, la Turchia e il Sudan li riforniscono di armi e sussidi economici; inoltre mettono tutta la loro esperienza politica, militare e diplomatica a loro servizio.
Dunque cosa accadrà in Libia nei prossimi mesi? La Fratellanza cercherà di controllare la più ampia superficie possibile, così come il porto petrolifero e i pozzi di petrolio nel sud-ovest. Inoltre, chiederà l’elezione di un nuovo parlamento in cui la maggioranza si realizzerà attraverso la frode e la minaccia.
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