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Scontri sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme nel giorno della Eid al-Adha

Israeli riot policemen stand outside the Dome of the Rock mosque during clashes with Palestinian stone-throwers (unseen) following Friday prayers at Jerusalem's al-Aqsa mosque compound, on February 7, 2014. Jerusalem sees regular clashes between Palestinians and police at the compound that houses the Al-Aqsa and Dome of the Rock mosques in the Old City. AFP PHOTO/AHMAD GHARABLI

L’Orient-Le Jour (11/08/2019)                   Traduzione e sintesi di Katia Cerratti

Nella giornata che contempla importanti commemorazioni sia per gli ebrei che per i musulmani, si sono registrati forti scontri tra poliziotti israeliani e fedeli musulmani sulla Spianata delle Moschee, luogo di forte tensione a Gerusalemme, durante i quali sono rimasti feriti decine di palestinesi. Questa mattina inoltre, un ragazzo palestinese ha aperto il fuoco contro alcuni soldati israeliani vicino al muro che separa la Striscia di Gaza dal territorio israeliano, ed è stato ucciso.

Così, nel primo giorno della Eid al-Adha (Festa del Sacrificio) e dopo la preghiera nella moschea Al-Aqsa, che si trova proprio in mezzo alla Spianata, centinaia di palestinesi hanno iniziato a cantare in arabo “Con la nostra anima, con il nostro sangue, ci sacrifichiamo per te al-Aqsa “.

Sono scoppiati degli scontri e la polizia, che controlla l’accesso alla Spianata, ha usato granate stordenti per cercare di disperdere i manifestanti che hanno sparato proiettili, secondo un giornalista dell’AFP che era sul posto.

“È la nostra moschea, è la nostra festa, ma è arrivato l’esercito e ha iniziato a colpire e lanciare granate stordenti”, ha dichiarato alla AFP Assia Abu Snineh, 32 anni. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha registrato 61 feriti, di cui circa 15 sono stati ricoverati in ospedale.

Di fronte alle tensioni, la polizia inizialmente ha bloccato l’accesso del sito agli ebrei che commemorano un’importante festa religiosa, la Tisha Beav. Ma, dopo alcune proteste, ha riaperto l’unica strada che gli ebrei possono utilizzare per accedere al sito. Gli ebrei sono autorizzati ad andarvi in alcune ore specifiche ma non a pregare per evitare di suscitare tensioni. Tuttavia, la situazione è divenuta tesa quando centinaia di ebrei sono riusciti a entrare nel perimetro della spianata.

“I musulmani credono che il sito sia loro ma è nostro!ha affermato una giovane donna ebrea, Sophia Gehula Cohen, entrata nel sito. “Sono 2000 anni che stiamo aspettando di essere qui e il giorno (anniversario) in cui il Tempio è stato distrutto, ci viene detto di non entrare, è grave!”

Cuore del conflitto israelo-palestinese, la Spianata delle Moschee si trova a Gerusalemme est, una zona palestinese della città occupata dal 1967 da Israele, che successivamente l’ha annessa senza alcun riconoscimento da parte della comunità internazionale. Chiamato ‘Nobile santuario’ dai musulmani, ‘Monte del Tempio’ dagli ebrei, la Spianata è il terzo luogo santo dell’Islam e il sito più sacro per gli ebrei perché considerato il luogo dei loro due templi.

Tisha Beav, letteralmente il 9 (Tisha) del mese di Av nel calendario ebraico, commemora la distruzione dei due Templi, da parte dei Babilonesi nel 587 a.C. e poi dei Romani nell’anno 70.

Mentre l’ingresso alla Spianata delle Moschee è controllato da Israele, l’amministrazione dei luoghi rimane prerogativa del Waqf, una fondazione musulmana sotto il controllo giordano. La Giordania, così come l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), ha denunciato “l’aggressione” contro la Spianata delle Moschee da parte delle forze israeliane, accusata anche dal segretario generale della Lega araba che ha invitato la comunità internazionale a calmare gli animi per evitare “una battaglia religiosa nella città santa di Gerusalemme”.

“Questo dimostra la dimensione religiosa del conflitto israelo-palestinese”, ha reagito Ismail Haniyeh, leader del movimento islamista palestinese Hamas che controlla la Striscia di Gaza ed è nemico di Israele.

L’esercito israeliano ha precisato che a seguito del gesto del ragazzo palestinese che oggi aperto il fuoco contro i soldati israeliani,  un carro armato israeliano ha sparato contro una postazione militare dell’organizzazione terroristica di Hamas nella stessa area, assicurando che non ci sono state vittime. Il ministero della Sanità di Hamas a Gaza ha confermato la morte del 26enne palestinese di Beit Hanoun nella Striscia di Gaza settentrionale.

Ieri inoltre, l’esercito israeliano ha ucciso quattro palestinesi armati di fucili d’assalto, lanciarazzi e granate ritenendo che i quattro stessero tentando di infiltrarsi in Israele dal sud di Gaza.

All’inizio di questa settimana, un giovane soldato israeliano che non indossava né uniforme né arma, è stato trovato morto, pugnalato, vicino a un insediamento ebraico nella Cisgiordania occupata. Le autorità israeliane hanno inoltre arrestato due sospetti per l’omicidio del soldato Dvir Sorek, che ha scioccato Israele.

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