Questa pagina che vi propongo è un esempio calzante dello stile di Adania Shibli: due colori, il bianco e il nero, bastano a ricreare tutto il mondo della protagonista.
La scomparsa del sole permette all’oscurità di dilatarsi, nera, su ogni cosa che incrocia lo sguardo della ragazzina.
Il nero ha ingoiato tutti i colori. Accende la lampada nella stanza, il biancore delle pareti le salta addosso, mentre il nero rimane dietro la finestra indifferente, colmando il vuoto tra gli infissi.
E un Segno per loro è la notte, che noi spogliamo del giorno ed ecco essi son nelle tenebre.
Ripone il piccolo Corano dalle pagine sottili come carta da dolci sotto il letto, e spegne la luce. Ed ecco essi sono nelle tenebre.
Prima che Lui sottomettesse il sole, il nero occupava tutto l’universo. Prima dell’inizio c’era il nero. Prima che lei nascesse, e dopo la sua morte sarebbe tornato al suo posto, il posto che lei avrebbe lasciato libero.
Dio era dietro il nero, lo stendeva e poi lo ripiegava a suo piacimento.
Buona Lettura!