“Sensi” mi è stato prestato da una cara amica, in cambio di altri libri che le avevo passato io. Ormai, infatti, conosceva i miei gusti letterari e così ha pensato che anche questo libricino sarebbe stato nelle mie corde. Ovviamente aveva ragione.
Leggendo le pagine scritte da Adania Shibli siamo calati dentro a un quadro impressionista che attraverso pennellate giustapposte fa emergere alla fine il quadro più grande, pur lasciando alcuni parti in ombra. Per esempio il lettore non saprà mai il nome né l’età precisa della protagonista, che viene chiamata per tutta la narrazione “la ragazzina”. Sappiamo che gli eventi si sviluppano durante anni diversi, ma la cronologia non è specificata.
La scrittrice palestinese, nata nel 1974 in un piccolo paesino dell’alta Galilea, all’interno del confine israeliano, ben rappresenta la generazione di autori della “Seconda Intifada”, che hanno come punti di riferimento non tanto la Nakba del 1948, quanto la prima e la seconda Intifada, appunto.
“Sensi” è stato premiato nel 2001 dalla fondazione londinese A. M. Qattan come miglior primo romanzo ed è stato tradotto in italiano da Monica Ruocco e pubblicato dalla casa editrice Argo nel 2007.
Buona lettura!
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