Politica

Negare l’evidenza

Assad ...... di Saad Hajio

Negare l’evidenza

Ci sono convinzioni in Medio Oriente che sono molto più pericolose del fondamentalismo islamico.

Ieri ho telefonato ad una amica siriana che non vive in Siria ma in un altro paese arabo. Sta bene e anche la sua famiglia in Siria non è stata ancora toccata dall’atrocità della guerra anche se ha perso la casa e naturalmente il lavoro.

Ogni volta che la sento cerco di evitare l’argomento doloroso della guerra  ma inevitabilmente se chiedo della sua famiglia in Siria tocchiamo lo spinoso problema della politica di Assad.

Mi sforzo di capire, cerco di essere umile e di non sbandierare i miei studi di politica mediorientale, mi mordo la lingua, io non sono araba, non sono siriana, non vivo in Siria quindi non posso capire completamente le dinamiche del potere in quella zona ma la mia pazienza viene messa alla prova ogni volta dalla mia amica che si ostina a sostenere Assad.

Come lei suppongo lo sostenga la sua famiglia e tantissimi altri in Siria vista la resistenza del regime a mollare il potere. Per lei Assad è la persona giusta per governare un territorio nel quale l’ordine va tenuto con il pugno di ferro, un uomo che ha mantenuto la Siria indipendente dalle influenze fondamentaliste islamiche e dal colonialismo europeo, l’unico uomo politico arabo che si impone alle forze del male di una opposizione che non ha senso visto che tutti in Siria avevano lavoro e casa.

Vorrei troncare la telefonata e vorrei non avere mai affrontato l’argomento ma sono stanca di “camminare sulle uova” ogni volta che parlo con amici arabi che mi accusano di non capire niente di Medio Oriente.

Le dico che Assad, tiranno della peggior specie in una Siria resa muta e vigliacca per paura, ora è un criminale internazionalmente riconosciuto.

L’occidente vorrà anche farsi propaganda, avrà sicuramente le sue mire colonialiste ma il “ santo “ Assad è caduto nel tranello e ha dato sfogo alla sua crudeltà con una violenza ripresa dalle TV di tutto il mondo.

Ci salutiamo, lei è sicura di sé mentre io rimango con l’amaro in bocca e non so se ho fatto bene a parlare.

Ci sentiremo ancora però ho notato che lei mi chiama sempre meno.