Mehdi Khatib ha sempre vissuto nel suo paese del Medio Atlante marocchino, a Béni-Mellal. Il suo mondo iniziava e finiva lì. Fino a quando il suo maestro non é riuscito a fargli ottenere una borsa di studio per andare a studiare a Casablanca, nel liceo francese Lyautey.
Questo succedeva alla fine degli anni Sessanta, quando, pur essendo terminato da lungo tempo il protettorato francese, il legame che univa Francia e Marocco era ancora forte.
Per un anno questo piccolo protagonista sarà catapultato in una realtà completamente diversa da quella in cui era cresciuto. L’impatto tra le due culture, presentato dal punto di vista di un bambino, viene reso sulla carta attraverso le caricature dei personaggi che ruotano intorno al liceo e al collegio dove i ragazzini risiedono. In modo ironico, Fouad Laroui ci descrive l’incontro-scontro di Mehdi con la lingua, la cultura e il modo di pensare francese e, attraverso la sua storia, descrive l’esperienza del colonialismo e della trasformazione dell’identità dell’individuo.
Questo è quanto ci racconta Fouad Laroui, scrittore pluripremiato di origini marocchine, in “Un anno con i francesi”, edito da Del Vecchio editore (pp. 310 – Euro 16) e tradotto dal francese da Cristina Vezzaro. Uscirà in Italia il 29 Aprile prossimo.
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