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“Musulmani in Italia. Impatti urbani e sociali delle comunità islamiche a Roma” di Fabrizio Ciocca

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Dal blog Con altre parole di Beatrice Tauro

linee-meltemi-ciocca-mussulmani-italiaQuello di cui ci occupiamo oggi è un interessante volume realizzato da Fabrizio Ciocca e pubblicato da Meltemi Editore.

Il libro, e la ricerca che vi viene illustrata, si pongono come obiettivo quello di indagare le comunità islamiche nel contesto urbano italiano e nello specifico quello della città di Roma, al fine di fornire quanti più elementi utili a studi futuri sulla tematica della gestione dei sistemi urbani multietnici.

Vengono quindi riportati e spiegati i risultati di diverse ricerche statistiche svolte sia su campioni nazionali che su campioni relativi alla città di Roma, che data l’elevata presenza di stranieri, diventa laboratorio privilegiato per lo studio dei fenomeni di integrazione, di tolleranza e di comprensione reciproca.

Un primo elemento degno di rilevanza che emerge dall’analisi statistica è quello di un “Islam multietnico, multinazionale, quasi un Islam arcobaleno. Quindi un Islam che non trova un’unica nazione a rappresentarlo o un’unica comunità, o un’unica regione geografica. Abbiamo una Umma, la Comunità dei fedeli, molto diversificata al suo interno”. La diversa provenienza culturale comporta anche diversità nelle pratiche religiose e tradizionali. E come accade in ogni credo religioso, i musulmani non sono tutti osservanti. Secondo le stime meno della metà dei musulmani presenti in Italia frequenta i servizi religiosi settimanalmente, mentre la pratica cresce in occasione del Ramadan.

Un discorso a parte merita il tema legato alla Moschea che ha un ruolo fondamentale non solo come luogo di culto ma anche come centro di aggregazione della comunità, luogo che fornisce una serie di servizi culturali e sociali legati all’appartenenza alla religione islamica.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale nell’ambito del comune di Roma degli stranieri musulmani, i dati evidenziano una maggiore concentrazione in tre Municipi: il I, il V e il VI. Tale concentrazione è dovuta a svariati fattori, primo fra tutti il costo calmierato degli affitti che produce un aumento della popolazione immigrata.

Di notevole interesse il tema della percezione sui musulmani. Come rileva l’autore “Nelle percezioni di ognuno di noi si intrecciano, oltre al proprio background culturale, anche convinzioni personali, pregiudizi, idee politiche, informazioni veicolate dai mass-media”. Ciò risulta particolarmente vero nell’ambito trattato. In Italia i cittadini credono che la percentuale di immigrati residenti sia intorno al 26% mentre il dato reale è pari all’8%, e credono che i musulmani siano il 20% della popolazione totale mentre il dato reale è pari al 4%. Ciò determina una crescente ostilità e intolleranza verso i musulmani, soprattutto dopo gli eventi terroristici del 2015. Particolarmente interessanti i risultati emersi da un sondaggio condotto su Facebook il quale ha evidenziato come l’appartenenza politica a schieramenti di destra o di sinistra determini una diversa percezione della presenza di musulmani sul nostro territorio. In linea di massima comunque vi è una tendenza a sovrastimare la reale presenza dei residenti musulmani e a tale percezione si riconducono anche atteggiamenti e comportamenti di intolleranza e di islamofobia, largamente incentivati da un parziale e scorretto racconto mediatico.

Il volume si chiude con una serie di interviste ad alcuni protagonisti, persone di fede musulmana da molti anni inserite nel contesto sociale romano, che ben conoscono la realtà delle comunità islamiche di Roma e che si sono ritrovati concordi su molti temi e su molte problematiche, sintomo di un comune sentire nei confronti della città e dei suoi umori più profondi.