Daesh Francia Zoom

I diversi tipi di lotta: da quella geografica a quella esplosiva

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Di Michel Hanna Haj. Ray al-Youm (15/07/2016). Traduzione e sintesi di Laura Cassata.

Mentre si cerca di liberare le città di Fallujah e Manjib dal controllo del sedicente Stato Islamico, le forze di Daesh (ISIS) rispondono con attentati a Baghdad, nel distretto di Karrada e non solo. Adesso si è aggiunto un nuovo fronte del conflitto: Nizza, dove un camion ha investito una folla che stava festeggiando l’anniversario della presa della Bastiglia, causando 80 morti e diversi feriti. È troppo presto, ancora, per dire se l’attacco sia opera di Daesh o di un singolo uomo che ha agito come un lupo solitario.

Il camion o l’auto, usati come arma nelle operazioni terroristiche, non sono un elemento nuovo nei paesi arabi, ma anche sulla scena francese. Per citare due casi, nel dicembre 2014 due uomini alla guida, prima a Digione e poi a Nantes, hanno causato numerosi morti. Testimoni oculari hanno riferito che l’attacco è avvenuto al grido di “Allahu Akbar”. L’incidente di Nizza non è, dunque, il primo di questo tipo, ma è stato orribile per il numero di vittime. Il conducente ha ucciso numerose persone che stavano celebrando la rivoluzione che ha portato nel mondo i principi dei diritti umani, che Daesh ignora. Dopo l’attentato, il presidente Hollande ha annunciato di voler prolungare lo stato di emergenza e dispiegare l’esercito in alcuni siti sensibili.

È noto che nella città di Nizza risiede un’alta percentuale di marocchini e algerini e che gran parte dei suoi abitanti sono dei simpatizzanti dell’estrema destra francese, guidata da Marie Le Pen, la quale compete con Hollande nella battaglia per le prossime presidenziali.

Alcuni osservatori, dopo questo incidente, prevedono un aumento della popolarità della destra, avvenimento che potrebbe tradursi in un disastro per la numerosa comunità araba. Inoltre, tale attacco potrebbe distruggere il piano di vittoria per un secondo mandato del presidente Hollande, che molto probabilmente, adesso, inviterà alla guerra contro Daesh.

È molto importante ricordare che, mentre le alleanze esistenti, russe o americane che siano, combattono Daesh all’interno di un’area geografica ben delimitata, esso agisce su un’area ben più ampia, colpendo in ogni parte del mondo ogni volta che ne ha occasione.

È arrivata l’ora di affrontare Daesh in modo serio, in nome delle vittime di Karrada, Nizza o Aleppo. Non è più ammesso sottovalutare le sue capacità, poiché esso possiede un’arma più spietata dei missili e degli aerei: si tratta del fondamentalismo religioso, che arriva fino alle menti delle persone.

Se continuiamo così dovremo preparare sempre più bare per seppellire le vittime di ieri in Iraq e Siria, di oggi in Francia e chissà di domani a Londra, Washington o anche Mosca.

Michel Hanna Haj è consigliere presso il centro arabo-europeo per la lotta contro il terrorismo.

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