Elaph (08/01/2013). Nel quadro di un’imminente caduta del regime siriano, inizia a ventilarsi l’ipotesi di un processo contro il presidente al-Assad per i crimini commessi in questi ultimi due anni di rivolte e scontri in Siria. Di fatti, Assad potrebbe essere giudicato per una lunga serie di crimini di guerra e contro l’umanità, dalla tortura all’uso della forza armata, che ad oggi hanno provocato circa 60 mila morti tra la popolazione civile.
Tuttavia la questione presenta delle difficoltà, in primo luogo per il fatto che la Siria non ha ancora sottoscritto lo Statuto di Roma, trattato istitutivo della Corte Penale Internazionale; in secondo luogo, c’è il rischio che la Russia possa usare il suo potere di veto in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU per difendere il regime di Assad; infine, c’è bisogno di individuare con esattezza i responsabili dei crimini commessi, dal momento che potrebbero essere imputati tutti gli organi ed i componenti del governo siriano, oltre al solo presidente.
Rimane comunque aperta la possibilità per un processo contro il regime siriano per quanto riguarda l’uccisione di Rafiq al-Hariri nel 2005: in questo caso, il regime potrebbe essere giudicato dal Tribunale speciale per il Libano anche per i reati commessi in Siria nei mesi scorsi.