Daily Star Lb (19/05/2013). Twelve è il titolo di una mostra collettiva esposta alla galleria Mark Hachem (Beirut) fino al 22 maggio, che coinvolge 12 artisti arabi tra cui moltissimi siriani. Lo scultore siriano Haitham Shoaib ha scelto come soggetto per le sue opere il toro – antico simbolo nella mitologia e nelle religioni di diverse culture. In una sua scultura in bronzo con tracce d’oro, vediamo un toro alato, raggomitolato su sé stesso come un feto, con la coda che si innalza in un’elegante curva. L’opera di Shoaib è stata realizzata con una tecnica del tutto tradizionale, eppure le linee del soggetto e l’emozione che trasmette ne fanno uno dei pezzi forti della mostra. Un altro protagonista di questa collettiva è Mumtaz Shoaib, cugino di Haitham, che suggerisce forme femminili. Ci sono poi sculture di Sabhan Adam e Alsayed, con quest’ultimo che espone anche un dipinto ad olio dal titolo “King of Fall”.
L’artista e proprietario di una galleria di Damasco, Moustapha Ali, mette in mostra alcune miniature di bronzo che ritraggono nudi circondati o racchiusi entro enormi lastre di legno. Ahmad Moualla, famoso artista siriano, ha scelto invece tre dipinti astratti in rosso, verde e bianco, ricoperti da vortici di calligrafia araba. In Twelve c’è spazio anche per gli emergenti e ne è un esempio Khaled Abo Elhol con due opere: quella che colpisce di più è il dipinto di una giovane donna con una nuvola di capelli neri e grandi occhi scuri che cerca di chiudersi le labbra con un paio di tenaglie. Accanto agli artisti siriani troviamo anche artisti libanesi come Charbel Samuel Aoun e Raouf Rifai. Twelve, con la sua enfasi sulla scultura, rarità per le mostre nel circuito beirutino – e con lo spazio dedicato agli emergenti conferisce all’evento artistico il tocco dell’inaspettato.
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