Syria Untold (09/12/2014). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.
In copertina l’immagine della pagina Facebook dell’iniziativa
Anche se la luce non è ancora spuntata sul sentiero della lunga notte siriana che conduce alla libertà e la tirannia nel suo potere centrale non è ancora caduta, c’è un raggio luminoso che penetra nella tinta monocroma della tirannia per indicarne sempre l’orrore. Questo è il messaggio della campagna “I Tuoi Diritti Non Sono un Privilegio” lanciata dal Fraternity Center For Democracy and Civil Society in concomitanza con la Giornata Mondiale per i Diritti Umani (10 dicembre) per la durata di dieci giorni.
Se l’essenza della tirannia è quella di opporsi ai concetti di libertà e diritti umani, cercando con tutte le sue forze, gli arresti e gli aerei di strangolarne ogni segnale, allora la diffusione di tali concetti ed il loro consolidarsi nelle città, nei villaggi e per le strade diventa già di per sé qualcosa che erode la cultura della tirannia stessa, a dispetto di tutti i rischi ben visibili oggi nella piazza siriana. Tappezzare di striscioni, brochure ed opuscoli i muri, le scuole e i tetti e distribuirli come volantini nei luoghi pubblici alla luce del sole può forse dunque ripulire da una dittatura oscura, anche se molto lentamente?
Il centro lavora proprio per instaurare una cultura dei diritti umani attraverso metodi ed approcci che avvicinino alla consapevolezza civile tutti i siriani. Nella stampa di numerose brochure e poster distribuiti nelle città siriane di Qamishli, Hasakeh, Ras al-Ayn e Qahtaniyah, si è presa in considerazione la diversità sociale che esiste in queste zone adottando tre lingue: arabo, curdo e siriaco. Una brochure è stata poi stampata in arabo e curdo e distribuita all’intera popolazione: contiene la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Dipinti e murales in cui compare anche il logo della campagna sono stati realizzati per diffondere il messaggio del centro, supportati da un promo che presenta la campagna e le sue attività. Tra queste rientrano workshop sui diritti umani ed un seminario di dibattiti, come pure un omaggio a figure di spicco nell’ambito della difesa dei diritti umani che si svolgerà il decimo ed ultimo giorno della campagna insieme all’accensione di candele per i diritti umani. La campagna non ha dimenticato i prigionieri e le persone scomparse e chi ha subito violazioni ed uccisioni, sia per mano del regime che da parte di gruppi estremisti.
Sono stati realizzati manifesti in cui si chiede il rilascio di Razan Zaitouneh, Samira al-Khalil, Wael Hamada e Nazem Hammadi (rapiti a Douma nei sobborghi di Damasco un anno fa), come anche di bambini, donne e uomini rapiti in ogni città. “I Tuoi Diritti Non Sono Un Privilegio” è dunque una campagna che conferma oggi il proseguimento dell’attivismo civile pacifico in Siria e la tenacia degli attivisti nel non piegarsi alla disperazione. Rappresenta soprattutto uno spazio libero all’interno della Siria che – seppur in scala ridotta – accoglie e celebra striscioni per i diritti umani, invece degli slogan del “partito leader” rimasti dal passato.
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