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L’Iraq e i Paesi vicini

Di Abdul Zahra al-Rakabi. As-Safir (22/02/2014). Traduzione e sintesi di Stella Cancelli.

Le relazioni arabo-irachene restano tese e sono intrise di sfiducia reciproca. È una realtà che ha prevalso negli ultimi anni fino ad oggi ed è strettamente connessa agli affari interni dell’Iraq, causa di instabilità tra Baghdad e le capitali del mondo arabo.

Escludendo l’Iran, alla base della tensione tra Iraq e i suoi vicini vi è un motivo dottrinale. Oggi il Paese stenta nel dialogo con Arabia Saudita, Bahrain, Qatar e Emirati, mentre resta precario il rapporto con il Kuwait, fin dai tempi dell’invasione ad opera del precedente regime iracheno. Anche le relazioni con la Giordania sono piuttosto deboli, nonostante questa acquisti petrolio iracheno a prezzi scontati, e l’atmosfera non incoraggia il riavvicinamento tra le due capitali, che sembrano distanti a causa di fattori di carattere religioso.

Recentemente, il primo ministro iracheno Nuri al-Maliki aveva dichiarato che le battute di arresto in tema di sicurezza non fossero sintomo di un collasso e per questo aveva messo in guardia i Paesi confinanti: avvertendo i tentativi di isolare l’Iraq dall’ambiente arabo, Maliki aveva dichiarato in una conferenza che Baghdad resta immune a tutti i tentativi di emarginazione e isolamento messe in campo, nonché alla volontà di non considerarla fra le “sorelle” arabe.

D’altro canto, anche le relazioni tra Baghdad e Ankara, benché più empatiche, restano deboli, soprattutto a seguito delle critiche mosse al governo di al-Maliki dal primo ministro turco Erdogan su questioni interne irachene. Ad alimentare tale tensione vi è, poi, la crisi siriana. Al contrario di Ankara, Baghdad sostiene il regime in Siria, fin da quando gruppi terroristici infiltrati nell’arena siriana causarono la morte di centinaia di iracheni sciiti. Di fatto, le milizie armate irachene si sono schierate al fianco dell’esercito siriano, anche senza l’ammissione da parte del governo. Nonostante la recente visita a Baghdad del presidente turco per aprire una nuova pagina diplomatica, continuano le tensioni tra i due Paesi, soprattutto dopo che la Turchia a più riprese ha esportato petrolio attraverso il nord dell’Iraq, sotto controllo curdo, senza il consenso di Baghdad. In generale, i buoni rapporti che la Turchia era solita avere con Siria, Iran e Iraq, come sottolinea l’analista Islam Ozakal, oggi sono crollati rapidamente a causa della crisi siriana e per l’atteggiamento che il governo turco ha assunto nei suoi confronti.

Le cause della tensione nelle relazioni tra Iraq e Paesi arabi confinanti sono dovuti principalmente alle diverse correnti religiose, e non vi sarà alcuna speranza di cambiamento negli anni a venire se non avranno luogo evoluzioni decisive nell’area per spegnere tutti i focolai di discordia.

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