Egypt Indipendent (25/01/2013). Sono passati due anni dalla loro morte, ma le richieste di rispetto dei diritti dei martiri e dei feriti risuonano ancora nelle proteste. Le loro famiglie sono lasciate a soffrire senza alcuna speranza di retribuzione in vista. Mentre numerosi agenti di polizia o funzionari di sicurezza sono stati giudicati innocenti dall’accusa di omicidio e violenza contro i manifestanti, non si vede all’orizzonte nessun meccanismo giuridico che tuteli le famiglie dei morti.
Egypt Indipendent ha parlato con due famiglie di cui una con un figlio martire della rivoluzione ed un’altra il cui figlio è scomparso dopo i fatti del 25 gennaio. I loro sentimenti, due anni dopo, sono un misto di angoscia, dolore e rabbia.
Durante questi mesi le proteste sono continuate e gli scontri tra la polizia ed i manifestanti hanno causato ancora violenza, morte e sparizioni.Con l’insediamento del nuovo governo un barlume di speranza era sorto in merito alla possibilità che qualcuno venisse finalmente giudicato colpevole per le morti, che qualche risposta sarebbe stata data a queste famiglie addolorate dalla perdita. Questa speranza è stata però velocemente spazzata via.
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