El País. Se la scorsa estate era Ibiza il punto di incontro di modelle e stilisti, ora è Dubai a essere il nuovo parco giochi della moda. L’emirato torna a ruggire con forza dopo cinque anni di declino e crisi economica. Gli effetti della recessione hanno acceso una nuova realtà dove il lusso spicca sontuosamente.
La scelta di Dubai non è causale: nel 2008 l’emirato si è svegliato dopo decenni in cui le infrastrutture e l’apertura commerciale hanno svolto un ruolo dominante. I primi anni del 21° secolo sono stati decisivi ad affermare la sua identità: grattacieli e isole artificiali hanno permesso a Dubai di appoggiarsi al turismo per emergere. Di certo, la crisi mondiale ha evidenziato la fragilità di un’economia troppo dipendente dai capricci occidentali. Tuttavia, un succulento prestito da Abu Dhabi e l’arrivo di investitori stranieri hanno ingrassato di nuovo la macchina.
Da allora, Dubai ha recuperato il suo prestigio ed è riuscito a correggere i suoi difetti. La moda in particolare ha deposto la sua fiducia in questo paradiso, tendenza che potrà influenzare altri settori economici.
Oltre a una festa tenuta in dicembre che ha visto la partecipazione di stilisti e modelli di fama internazionale, negli ultimi mesi altri eventi hanno sottolineato la risurrezione dell’emirato, come l’organizzazione dell’ultima sfilata di Chanel o della Vogue Fashion Dubai Experience 2014, seconda edizione di un’iniziativa di Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, per favorire i talenti emergenti e sostenere l’industria locale.
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