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Siria: luoghi, strategie

Asharq AlAwsat (22/07/2012). Elicotteri dell’esercito e carriarmati: da qui sono partiti i missili, i colpi di mortaio e d’altre armi, rivolti ai ribelli infiltrati nella capitale con la recente operazione Vulcano. I ribelli si sono spostati a piedi non molto armati, attaccando i posti di blocco della sicurezza, fino a tarda notte. Alle 4.00 la situazione sembrava tranquilla, riferiscono i residenti all’agenzia Reuters. Commentando la risposta del regime alla perdita di uomini vicini al presidente per mano dei ribelli, l’attivista dell’opposizione Moaz al-Jahhar dice che “il regime è rimasto come senza timone negli ultimi tre giorni, ma i bombardamenti aerei e a terra su Damasco e i suoi sobborghi mostra che non ha perso la ferocia e che si sta riorganizzando”. Un’altra avanzata dei ribelli ha permesso loro di occupare tre valichi di frontiera con l’Iraq e la Turchia.

 

A Baba al-Hawa, un valico trafficato con la Turchia, i ribelli sono rimasti a guardare approvando il gesto di residenti in giubilo mentre saccheggiavano un negozio doganale, parte del vasto impero economico di uno dei cugini di Assad. “Questi soldi sono del popolo, se li stanno riprendendo,” ha detto al riguardo il ribelle Ismail, “Chiunque voglia, dovrebbe averli”. Dallo scorso mercoledì, Assad non è riuscito ancora a parlare in pubblico. Venerdì si sono tenuti i funerali per i tre funzionari uccisi nell’attacco a Damasco, ma Assad non ha presenziato la cerimonia e non si sapeva dove fosse. La sera di quel giorno, dice un residente damasceno, tre carriarmati si sono mossi verso il raccordo sud della capitale, aprendo il fuoco nei distretti della Damasco occidentale. “La strada è stata chiusa e le truppe sparavano colpi di mortaio”, riferisce l’uomo.

 

Un residente di Mezzeh, distretto di grattacieli, ville e distese di cactus, dice che dagli elicotteri sarebbe stato aperto il fuoco nel quartiere e che i ribelli avrebbero risposto al fuoco “inutilmente”, con fucili automatici. Un uomo di Barzeh, quartiere a nordest, parla di una raffica di mortaio che avrebbe colpito le abitazioni prima di mezzanotte. Inoltre le forze di Assad hanno colpito il valico di frontiera con l’Iraq nell’area di Abu Kamal, lungo l’autostrada costeggiata dal fiume Eufrate, una delle rotte commerciali più importanti in Medio Oriente, presa dai ribelli giovedì scorso. Come riferito da un fotografo della Reuters, le forze irachene avrebbero alzato una barricata di cemento per isolare il loro lato del confine. Nella tarda notte di venerdì, esplosioni e colpi d’arma da fuoco si potevano sentire dal lato siriano, messo a ferro e fuoco e saccheggiato.