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La Siria e la ricostruzione di una nazione

Siria bandiera
Quale approccio per la ricostruzione del paese?

Di Ghazi Dahman. Al-Araby al-Jadeed (31/10/17). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini.

Ad oggi la Siria non ha alcun piano di recupero o programma di sviluppo come invece il regime di Assad e i media pro-russi e iraniani cercano di far credere.

Ciò che è stato distrutto è soprattutto il pilastro della nazione siriana e le sue fondamenta. C’è una grande differenza tra gli sforzi per ripristinare il controllo del regime di Assad con la presenza di russi e iraniani in Siria e quelli per la ricostruzione del paese reale: i primi continueranno la pratica della demolizione, ovvero l’espulsione dei rifugiati e la schiavitù dei residenti, mentre i secondi si baseranno su una costruzione reale del tessuto nazionale attraverso la realizzazione della giustizia transitoria e della vera riconciliazione, che mira a superare quello che è accaduto, decidendo di ricominciare da un paese dove tutti sono uguali in diritti e doveri.

Tutti gli indicatori confermano che la Russia e l’Iran, insieme ad Assad, si occuperanno della Siria dopo la guerra. Il presidente russo Vladimir Putin è in procinto di trovare soluzioni che soddisfino i suoi obiettivi economici e politici, come la creazione della Conferenza del Popolo, che mira alla partecipazione di tutti i gruppi etnici e religiosi, del governo e dell’opposizione. L’obiettivo finale è quello di creare una nuova categoria che sostenga la soluzione russa.

Per quanto riguarda gli iraniani, essi vedono nella ricostruzione della Siria l’occasione per eliminare la presenza degli arabi sunniti e il reinsediamento degli sciiti in alcune zone e siti di Damasco, tra cui le due moschee di Sayyidah Zeynab e Sayyidah Ruqayya, nonché l’antico cimitero di Bab al-Saghir.

Quello che la Russia e l’Iran, e dietro di loro il regime di Assad, stanno cercando di realizzare, riflette i recenti cambiamenti sul campo, credendo di aver schiacciato l’opposizione siriana, ma così non è. L’esperienza e la storia recente hanno dimostrato che, seppur con minime eccezioni, le operazioni di ricostruzione non sono riuscite, perché coloro che hanno intrapreso questo compito hanno seguito metodologie erronee, come la politicizzazione del processo e di altri settori specifici .

Nel caso siriano sarà un duro lavoro a causa della grandezza del danno che, secondo le stime della Banca Mondiale, richiederà più di 200 miliardi di dollari per creare un clima idoneo alla rinascita dello spirito che promuova la ricostruzione della nazione siriana. Ciò potrà essere raggiunto solo attraverso la formulazione di un nuovo approccio basato sulla creazione di un futuro fondato sui principi di uguaglianza e giustizia e sui valori della democrazia e della libertà. E tutto ciò non sarà raggiunto sotto il controllo russo-iraniano, la continuità di Bashar al-Assad o la sua sconfitta.

Ghazi Dahman, scrittore e giornalista, è laureato in scienze politiche e pubblica sui giornali arabi dal 1995.

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