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L’artista iracheno Ayad Alkhadi e i suoi “collage”

In copertina, l’opera “Words Kill” di Ayad Alkhadi

Barakabits. Ayad Alkhadi, originario di Baghdad, negli ultimi 14 anni ha vissuto a New York, dove oggi espone una collezione di sue opere presso la Leila Heller Gallery.

I lavori di Alkhadi sono ispirati dalla politica, la calligrafia e le storie umane del Medio Oriente. La maggior parte delle sue opere è costituita da ritratti di volti nascosti da tratti di calligrafia o da ritratti re-immaginati ispirati a figure storiche, come Nefertiti e Venere. Alkhadi utilizza diversi mezzi di pittura, dall’acquarello all’acrilico, che mescola con l’uso di pennarelli, pastelli, fogli di giornali arabi e carboncino, dando così la sensazione di un collage.

“L’arte è una forma di espressione. C’è così tanto da esprimere nel mondo arabo. Il cambiamento è ovunque. L’arte è anche una forma di documentazione: fra cento anni, la gente si guarderà dietro all’arte di oggi come un punto di riferimento”, afferma l’artista.

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