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Egitto: gli effetti del clima sulla devastazione dei coralli

coralliEgypt Independent (21/03/2013). L’Egypt National Climate Change Coalition – fondata nell’ottobre del 2012 da Lama El Hatow del Water Institute for the Nile e da Sarah Rifaat di 350.org – ha tenuto martedì notte il suo quarto incontro presso il centro ambientale di Icecairo. Focus dell’incontro è stata una presentazione sugli effetti nocivi del cambiamento climatico rispetto all’ambiente marino. A guidarla c’era l’ecologa marina ed istruttrice d’immersioni Moshira Hassan, professoressa di Biologia presso l’American University del Cairo per tutti questi ultimi vent’anni. Vice-presidente del Reef Check Germany, ha fondato poi un ramo della stessa tipoloigia in Egitto, approvata da un’organizzazione di respiro mondiale come Greenpeace per gli sforzi compiuti. Secondo Hassan, i corpi idrici della Terra assorbono circa il 90 percento del calore e dell’anidride carbonica nell’atmosfera.

La studiosa ha poi sottolineato il fatto che la questione dell’assorbimento di CO2 nei corpi idrici maggiori dovrebbe essere scissa dall’impatto dei gas serra perché la CO2 acidifica gli oceani, erodendo il corallo e danneggiando le sostanze organiche. Ciò comporta lo sbiancamento dei coralli, quando ogni organismo vivente è stato ucciso, lasciando dietro di sé lo scheletro bianco del corallo – questione su cui la Hepca, organizzazione egiziana che si occupa di tutelare il Mar Rosso, ha lanciato il suo monito la scorsa estate. Hassan ha preso in considerazione anche i cambiamenti climatici globali. Ha spiegato che l’innalzamento della media potrebbe sembrare minimo ma che, se si parla di media dell’acqua, anche una piccola crescita può avere un enorme impatto sulla vita marina.

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