Al-Sharq al-Awsat (06/08/2012). Sin dall’inizio dalla crisi in Siria, la propaganda ha svolto un ruolo molto importante per entrambe le parti coinvolte, anche se ha avuto più efficacia e successo come sostegno del regime al-Assad. Malgrado non sia riuscita a fermare la ribellione della popolazione siriana, la propaganda ha avuto vita molto più lunga delle azioni svolte dalle forze del regime sul terreno.
Tra le molte bugie diffuse dal governo, una delle ultime notizie risale a qualche giorno fa: l’agenzia di Stampa Reuters aveva pubblicato un’intervista al comandante dell’Esercito Siriano Libero, Riad al-As’ad, in cui si diceva che erano stati uccisi migliaia dei suoi soldati. Il sistema di bugie creato dal regime non si limita all’espressione delle posizioni del governo, ma vengono usate anche per la falsificazione delle immagini e delle notizie diffuse dai media.
La propaganda che raggiunge l’occidente sottolinea che la rivoluzione è stata opera dei terroristi di al-Qaeda o di gruppi di estremisti islamici. Rivolgendosi agli arabi, invece, la propaganda suggerisce che ciò che sta accadendo in Siria è il frutto di una cospirazione franco-americana. Inoltre, anche i messaggi rivolti agli stessi siriani sono diversi: ai cristiani viene detto che sono bersaglio dei musulmani, ai sostenitori della rivoluzione viene detto che è tutta una cospirazione contro gli arabi e l’islam ad opera di Israele, la quale fornirebbe le armi ai ribelli siriani. Questo è un esempio di attività propagandistica rivolta a colpire direttamente i ribelli al fine di metterli gli uni contro gli altri o semplicemente per fornire informazioni fuorvianti.
Per questo non mi sorprendo quando i politici ed i media occidentali prendono una posizione ufficiale costruita sul mucchio di bugie che giungono alle loro orecchie; quello che mi stupisce sono le informazioni che la Russia diffonde verso l’esterno, caratterizzate da una propaganda che appoggia le informazioni rilasciate dal regime al-Assad e le rafforza in modo impareggiabile. Tuttavia, la cosa che più mi stupisce è che l’eco della propaganda è riuscita a raggiungere anche noi cittadini e ricercatori, nonostante la facilità con la quale possiamo provare la nostra versione della realtà.
Ad ogni modo, quello che sta accadendo in Siria da 17 mesi a questa parte ci è molto chiaro e ci sono prove a sufficienza. La malvagità del regime sulla popolazione siriana non è né una bugia né una questione di schieramenti politici.
Articolo di Abd ar-Rahman ar-Rashid
Traduzione di Roberta Papaleo
ornella
6 Agosto 2012considerazioni sacrosante, era ora!