El Watan (03/05/2013). L’inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega Araba, il diplomatico algerino Lakhdar Brahimi, si trova ad affrontare una grossa pressione da parte del Qatar e degli altri paesi del Golfo che lo spingono a gettare la spugna. Secondo quanto affermato da una fonte vicina al caso, Brahimi rappresenterebbe ormai il primo obiettivo di Doha e Riyad.
I ricchissimi emirati arabi non sopportano più il freno che Brahimi impone alla loro volontà di armare i ribelli siriani. “Essi vogliono le sue dimissioni perché il suo lavoro disturba la loro agenda, richiamandoli sempre all’ordine, impedendo di armare il conflitto e continuando ad ostinarsi a cercare una soluzione pacifica sulla base degli accordi di Ginevra” ha rivelato una fonte.
Nonostante Brahimi benefici dell’appoggio del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon , degli Stati Uniti e della Russia, il Qatar non rinuncia alle sue manovre che mirano ad ottenere le sue dimissioni “costi quel che costi”.