El Shorouk (01/08/2013). Nord Sinai: mentre risuona l’adhaan (la chiamata alla preghiera) del tramonto e ci si prepara all’iftaar, il pasto con il quale si rompe il digiuno, inizia la pioggia di proiettili e di razzi Rpg, accompagnati da assalti ed imboscate alle postazioni dell’esercito e della polizia, mentre le ambulanze iniziano a correre e l’ospedale di El Arish si prepara a ricevere le salme dei caduti.
La scena si ripete quotidianamente in Sinai dal 5 luglio, immediatamente dopo la caduta di Mohammad Morsi e sale ad almeno 73 il numero dei caduti (tra civili, militari e poliziotti).
Gli attacchi terroristici arrivano in un momento della giornata nel quale tutti i musulmani si riuniscono per celebrare insieme la fine del digiuno.
L’esercito tenta di neutralizzare i gruppi armati presenti nella penisola con estese operazioni militari che non sembrano però ancora sufficienti a fermare gli attacchi nel Nord del Sinai, roccaforte di clan, tribù e gruppi jihadisti.
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