L’ambasciatore pakistano negli Stati Uniti, Sherry Rehman, durante il Forum della sicurezza di Aspen, conclusosi ieri in Colorado, ha chiesto all’amministrazione Obama di porre fine alle incursioni dei droni Usa nel Waziristan del Nord e del Sud. Pur riconoscendone l’utilità come deterrente contro il terrorismo, Rehman sostiene che gli attacchi americani, ormai, potrebbero creare soltanto nuovi militanti. La richiesta arriva a pochi giorni dal summit che si terrà la prossima settimana in Virginia, tra il Generale Zaheerul Islam, capo dell’ISI pakistana e il Direttore della Cia, David Petraeus, per affrontare una situazione che ha degli aspetti pressoché drammatici: per ritorsione contro questi attacchi infatti, i talebani alleati di al-Qaeda che controllano una parte della regione, si stanno opponendo alle campagne di vaccinazione contro la poliomelite messe in atto dal governo di Islamabad con il sostegno delle Nazioni Unite. Il signore della guerra pakistano Hafiz Gul Bahadur, affiliato ai talebani che combattono contro le forze della NATO dall’altra parte del confine con l’Afghanistan, ha confermato che non ci sarà alcuna vaccinazione contro la poliomielite nella loro roccaforte nel Waziristan del Nord, per protesta contro gli attacchi sferrati dai droni Usa nella regione e perché convinti che queste campagne sanitarie vengano usate a fini di spionaggio.
Il precedente cui alludono è quello del medico Shakil Afridi, ora in carcere con l’accusa di aver organizzato una falsa campagna di vaccinazione insieme alla Cia, con lo scopo di stanare il nascondiglio di Bin Laden per poi consegnarlo agli Americani. A fare le spese di questa presa di posizione dei talebani potrebbero essere più di 240 mila bambini che rischiano la paralisi se non verranno vaccinati. La poliomelite è ancora molto radicata in Afghanistan e soprattutto in Pakistan, dove solo lo scorso anno si sono verificati 198 casi rispetto ai 144 del 2010. E’ molto contagiosa e colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni, causando la paralisi in brevissimo tempo e in casi gravi anche la morte.
In una dichiarazione alla AFP (Agence France Presse), un funzionario del Ministero della Salute ha affermato che potrebbe essere effettivamente necessario annullare la campagna di vaccinazione nelle regioni vicine al confine afgano, a causa delle continue minacce ricevute dai talebani, con immaginabili conseguenze per gli operatori sanitari qualora venissero inviati in quelle zone.
Fwad Khan, direttore degli servizi sanitari nelle zone tribali nel nord-ovest, conferma che sono almeno 160 mila i bambini nel Waziristan del Nord, e 80 mila quelli nel Waziristan meridionale, a rischio paralisi se non riceveranno il vaccino. Malgrado gli sforzi delle autorità pakistane per convincerli a desistere da una decisione così scellerata, i talebani restano sulle loro posizioni affermando, inoltre, che mietono più vittime i droni che la poliomelite.
In attesa che il lavoro della diplomazia faccia il suo corso, i bambini… impotenti..aspettano.
Katia Cerratti
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