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Occhi su Kobane

Hürriyet Daily News (04/10/2014). Nella notte Daish (alias Isis) ha raggiunto la periferia della città siriana curda di Kobane, vicina al confine con la Turchia, mentre colonne di fumo nero si vedevano anche nel centro cittadino. Ankara schiera le truppe al confine. Preoccupazioni per eventuali conseguenze sul processo di pace curdo-turco.

I gruppi di protezione popolare curdi (Ypg – Yekîneyên Parastina Gel), affiliati al Partito di Unione Democratica (Pyd curdo siriano) e vicini al Partito dei lavoratori del Kurdistan turco (Pkk), hanno riferito stamane di aver distrutto almeno due carri armati dei cartelli del jihad, nella periferia sud-est, uccidendo sette miliziani. Due giorni fa il Pyd ha paragonato la battaglia per Kobane a quella di Stalingrado durante la Seconda Guerra Mondiale, assicurando che “sarà l’inferno” se i cartelli del jihad riusciranno a entrare. La possibilità che Kobane cada non sono solo di natura umanitaria. La Turchia, che da poco ha dato la sua adesione sui generis alla coalizione internazionale anti-jihadista, ha schierato diversi reparti dell’esercito al confine con la Siria, supportata dal ministro degli esteri siriano, secondo il quale eventuali incursioni turche non saranno considerate un’aggressione. Per Ankara Kobane è cruciale anche perché giorni fa la guida del Pkk Abdullah Öcalan dal carcere di İmralı ha detto che la caduta della città porrà fine ai colloqui di pace con il governo turco.