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Marocco, la stagione dei congressi

Di Mohammad el-Ashab. Dar al-Hayat (15/07/2012). Traduzione di Angela Ilaria Antoniello

Quest’anno, in Marocco, la stagione dei congressi non finirà fino a quando tutti i partiti non avranno risolto i problemi politici, democratici e di organizzazione. Tra questi problemi rientra anche lo scompiglio portato sulla scena politica dall’ascesa del Partito islamista Giustizia e Sviluppo. Tuttavia, dopo aver stabilito quali sono le forze all’opposizioni e quali, invece, sostengono il governo, sembra chiaro che il paese è sulla buona strada per arrivare a un sistema bipolare con standard diversi.

Ora che il partito Giustizia e Sviluppo tiene il suo settimo congresso non coltiva più il sogno del potere come una sorta di illusione poetica, ma si preoccupa di preservare il suo nuovo status di partito di governo, senza infrangere le norme che gli hanno permesso di accedere a questa posizione di leadership e senza pagare il prezzo del cambiamento,  perdendo il rispetto delle persone.

Salvaguardare il rispetto delle persone è una delle principali preoccupazioni dei partiti. Ogni errore potrebbe far vacillare le buone intenzioni. Così è stato per compagni dell’ex primo ministro, Abdel Rahman al-Yousifi, uniti nel momento in cui hanno lanciato il loro congresso, ma  divisi quando è finito. Questa rottura ha segnato l’inizio della crisi che ha colpito il Partito Socialista, tuttora bloccato in un tunnel che vorrebbe lasciare unendosi all’opposizione.

Anche il Partito Al-Istiqlal, noto per essere un modello di disciplina e di armonia, non è riuscito a superare il conflitto di potere scoppiato durante il suo ultimo congresso. Infatti, i postumi di questo scontro sono ancora presenti tra le diverse ali del partito e ne compromettono la capacità di conquistare la fiducia dei cittadini.

Il partito Giustizia e Sviluppo, invece, è stato abile nello sfruttare a suo vantaggio le difficoltà degli altri grandi partiti e ha seguito i cambiamenti del Paese mantenendo integra la propria identità. In tal modo, il partito ha beneficiato dell’atmosfera della primavera araba, anche se non ha preso parte alle battaglie di strada.

I congressi dei partiti non sono altro che un’opportunità per vagliare la solidità delle nuove idee, il feeling tra l’élite e la base sociale, e permettono di fare esperienza in un contesto di democrazia dei partiti.