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L’addomesticamento della stampa egiziana

Di Abdul Rahman Al-Rashed. Asharq Al-Awsat (26/08/2012). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello.

Giacché il Presidente egiziano Mohammed Mursi vive ancora la sua luna di miele, nessuno si aspettava che avrebbe già mostrato i denti alla stampa egiziana, in contrasto con il prevedibile rapporto cordiale istaurato con i giornalisti all’inizio del suo mandato. Quindi tutti sono rimasti di stucco quando Islam Afifi, direttore del quotidiano al-Dustur, è stato trascinato in tribunale con l’accusa di aver insultato Mursi in un articolo scritto prima che lo stesso assumesse la carica di Presidente!

Ora tutti attendono il verdetto della Corte previsto per la fine del mese. Se Afifi venisse condannato al carcere si assisterebbe a una feroce battaglia perché i media in Egitto sono più violenti dei militari. Non importa quanto Mursi usi i suoi poteri per perseguire chi lo critica, alla fine scoprirà quello che Mubarak ha scoperto prima di lui, e cioè che non è possibile imbavagliare i media. Inoltre, Mursi e coloro che lo affiancano nella leadership sono abituati a stare seduti sulle poltrone dell’opposizione e non conoscono ancora gli aspetti negativi di essere al governo, incluse le critiche della stampa.

I media egiziani, conosciuti per la loro “voce alta”, a partire dalla rivoluzione del  25 gennaio dello scorso anno hanno iniziato a monopolizzare il mercato e sono oggi in prima linea. Quindi come può il nuovo presidente domare la stampa egiziana, diventata una figura importante nel processo politico e sociale considerando, inoltre, che ci sono oltre 120 fonti d’informazione indipendenti e che circa 10 milioni di egiziani partecipano ai dibattiti che hanno luogo sui Social Network?

Negli ultimi anni del governo Mubarak non era un segreto che il rapporto tra il Presidente e i media aveva toccato il fondo e i giornalisti operanti al di fuori del paese, potevamo percepire la sensazione di malessere che regnava. A un certo punto Anas el-Fiqqi, obbediente Ministro delle  Informazioni di Mubarak, cercò di perseguire i media esteri cercando con loro un confronto diretto. Secondo el-Fiqqi, Mubarak si era opposto a tali fonti dicendo: “Perché l’opposizione appare sugli schermi stranieri e perché discutono di questioni egiziane? El-Fiqqi lo informò che l’Egitto era un paese grande, troppo grande per impedire ad altri di coprire gli eventi che vi avevano luogo.

Questo era Mubarak, mentre Mursi ora dovrebbe ricordare che la sua legittimità si basa sulla libertà e il pluralismo, per cui come è possibile che una delle prime decisioni della sua epoca sia quella di imprigionare un giornalista e chiudere una stazione televisiva?