Di Alaa Eddin Abu Zeina. Al-Quds (21/01/2019). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini
Il progetto di liberazione nazionale palestinese vive ormai una situazione di empasse negli ultimi decenni ed il popolo palestinese ne è stufo. A poco a poco, a causa della sua cattiva gestione, il movimento ha toccato il fondo ed è passato dall’azione alla non reazione.
Uno degli episodi più salienti che ha smosso le acque del movimento è stato il cosiddetto Accordo del Secolo, ovvero il trasferimento lo scorso anno dell’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme occupata e il riconoscimento di quest’ultima come capitale d’Israele, decisione che ha definitivamente ucciso gli accordi di Oslo e la soluzione della creazione di due stati indipendenti.
Il “Deal of the Century” è stato accompagnato dai tentativi statunitensi di coinvolgere i vari paesi arabi nel progetto di trasferimento dell’ambasciata e imporlo ai palestinesi. D’altra parte, l’anno passato è stato segnato dall’inizio delle “Grandi marce di ritorno” nella soffocata Striscia di Gaza, in segno di adesione dei palestinesi al loro diritto di tornare a casa.
Continuano inoltre gli inutili sforzi per riconciliare la leadership palestinese rivale a Ramallah e Gaza, ormai considerata dalla critica come corrotta, litigiosa ed incompetente. Al momento è difficile esigere che la leadership palestinese, riconosciuta a livello internazionale, sostenga e intensifichi la resistenza contro Israele, riformi le strutture democratiche e coinvolga i palestinesi della diaspora nel loro progetto nazionale; ma ha senso esigere che continui a perseguire senza tregua il nemico sionista negli organismi internazionali e i tribunali per crimini di guerra.
Forse è tempo che i palestinesi provino qualcosa di “estremo”, lanciando una grossa roccia nell’acqua densa: l’Autorità Nazionale Palestinese deve fare uno sforzo sincero per unificare l’intero popolo palestinese sulla base di un vasto programma di resistenza che non sia macchiato dalla brama di potere; in caso contrario, allora il progetto di liberazione deve essere riportato in seno al suo legittimo proprietario per riesaminare le vie della sua futura amministrazione: il popolo palestinese.
Add Comment