Economia Zoom

Iran: un’invasione USA costerebbe 1.7 trilioni di dollari

di Lamis Farhat. Elaph (23/11/2012). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Secondo un rapporto della FAS – Federazione degli Scienziati Americani, dal titolo “Sanzioni, attacchi militari ed altre potenziali azioni contro l’Iran”, un ‘eventuale invasione da parte degli Stati Uniti costerebbe all’economia globale circa 2 trilioni di dollari solo nei suoi primi tre mesi di operatività.

L’invasione comporterebbe l’imposizione di un blocco navale e la creazione di una no-fly zone da parte degli USA, nonché il dispiegamento di un gran numero di truppe americane sul territorio iraniano: lo scopo sarebbe quello di disarmare il Paese, ovvero distruggerne le basi militari e le centrali nucleari.

Il rapporto del FAS, redatto da nove esperti in collaborazione con università, banche e agenzie di consulenza, fornisce la stima minima dei costi delle varie azioni suscettibili di essere operate contro l’Iran e ne valuta l’impatto sui mercati finanziari a livello globale. Le cifre stimate considerano l’aumento del prezzo del petrolio, le spese per la sicurezza militare e quelle per i danni causati dal conflitto, come la distruzione delle infrastrutture.

Non sorprende, dunque, che le conclusioni del rapporto raccomandino un approccio diplomatico, il metodo meno costoso per risolvere il problema. Fra le varie opzioni elencate, degna di menzione è la cosiddetta “mitigazione di escalation”, che addirittura comporterebbe un utile netto nel saldo di bilancio globale. Questa opzione prevede un approccio più indulgente da parte degli USA nei negoziati con l’Iran attraverso la riduzione della presenza militare americana nel Golfo Persico e la concessione di deroghe a quei Paesi che sono tuttora importatori di petrolio iraniano.

http://www.elaph.com/Web/Economics/2012/11/775739.html