(Agenzie). La Spagna ha appena adottato una legge assai criticata in materia di “sicurezza cittadina”, fortemente voluta dal Partito Popolare (conservatore) che detiene la maggioranza. Parte di questa nuova legge contiene nuove disposizioni per le frontiere spagnole delle enclave di Ceuta e Melilla, spesso prese d’assalto dai migranti subsahariani.
Il nuovo emendamento, infatti, legalizza l’espulsione automatica e collettiva dei migranti e dei rifugiati provenienti dalle frontiere dei due presidi spagnolo in Africa introducendo la pratica del “rigetto”, privandoli così del loro diritto d’asilo, secondo Amnesty International. Da parte sua, il ministro degli Interni spagnolo, Jorge Fernández Díaz, ha indicato che la legge difende il “diritto fondamentale” della Spagna di “proteggere le sue frontiere”, assicurando tuttavia che il “rigetti” rispettano le convenzioni internazionali.
Anche la Commissione Spagnola per il Soccorso ai Rifugiai (CEAR) ha reagito male, condannando l’adozione di questa legge, il cui approccio alla gestione delle frontiere risulta “puramente securitario” e aggiungendo che gli uffici di asilo di recente apertura a Ceuta e Melilla “nascondono la realtà della frontiera e cercano di calmare le coscienze”. Secondo Hicham Rachidi, segretario generale del Gruppo antirazzista di accompagnamento e difesa degli stranieri e dei migranti (GADEM), “i due nuovi uffici di asilo sono la risposta delle autorità spagnole alle critiche sulle espulsioni”.
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