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Gli egiziani resistono attraverso l’arte

Di Enas Hamed. Al-Monitor (06/02/2014). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo.

Durante la Rivoluzione del 25 Gennaio, diversi talenti sono emersi in vari campi artistici. Queste forme d’arte hanno avuto la funzione di stimolare i manifestanti durante i 18 giorni di protesta di cui è stata protagonista piazza Tahrir, trasformando il clima gelido di gennaio e febbraio in calore. Coloro che hanno dato vita a quest’arte la chiamano “arte alternativa”.

Ramy Essam o, come conosciuto in piazza Tahrir il “cantante della rivoluzione”, è uno dei molti artisti talentuosi che hanno brillato durante le proteste. Le sue canzoni rivoluzionarie hanno incoraggiato i manifestanti. Essam ha intrapreso il suo viaggio pochi anni prima del 2011, quando ha creato una band chiamata Mashakel (“problemi” in arabo). È poi diventato famoso durante la rivoluzione, quando ha scoperto la sua capacità di scrivere canzoni rivoluzionarie: la prima, intitolata Irhal (“Vattene” in arabo), l’ha scritta in onore dello slogan urlato dai manifestanti.

Qui, il video di un’esibizione di Ramy Essam di Irhal

La grafittista Hajar Salah
La grafittista Hajar Salah

Tuttavia, “l’arte alternativa” non si limita alle canzoni. Anche l’arte dei graffiti è emersa come espressione delle proteste, quando sono comparsi sui muri della città diversi disegni che rappresentavano gli sviluppi successivi alla rivoluzione. Hajar Salah, nota graffitista egiziana, ha dichiarato che disegnare sui muri è un’arte induttiva realizzata per documentare gli eventi della rivoluzione e per tenere viva la memoria dei martiri caduti durante la rivoluzione stessa. Anche se i graffiti esistevano prima del 25 gennaio del 2011, la rivoluzione ha largamente contribuito alla loro diffusione ed ha permesso a Salah e ai suoi colleghi di esprimere il loro desiderio di cambiamento.

Tra le varie forme d’arte emerse nel corso della rivoluzione, spicca poi la satira di Bassem Youssef. Il comico egiziano ha, infatti, sarcasticamente criticato le autorità che hanno represso i manifestanti con la violenza. Apparso in un primo momento in brevi video su YouTube, dopo la calda accoglienza del pubblico ha presentato il suo spettacolo comico “Al-Bernameg” su diversi canali TV satellitari.

La situazione è ulteriormente cambiata dopo la cacciata dell’ex presidente Morsi, il 30 giugno. Essam ha rivelato che, dopo quella data, la censura nei confronti dell’arte alternativa è aumentata: ad esempio, le forze di sicurezza egiziane hanno interrotto un suo concerto durante la Fiera Internazionale del Libro del Cairo, il 28 gennaio 2014, perché le sue canzoni criticavano la repressione delle libertà e la violenza della polizia contro l’opposizione. Anche Salah ha confermato che la sua libertà e quella dei suoi colleghi è diminuita, ma che, nonostante ciò, i disegnatori non si sono arresi e hanno trovato nuovi mezzi per esprimere le loro idee, per esempio disegnando sui vestiti.

Le restrizioni sulla libertà non sembrano riuscire a prevenire la nascita di nuovi artisti, capaci di trasmettere le loro idee al pubblico. Ne è un esempio il programma “Alshakhanah”, una serie di episodi trasmessi su YouTube e presentati da Ali al-Tabib al-Chabb: visto il caos di informazioni nelle strade egiziane, Chabb ha creduto fosse meglio presentare dei fatti storici reali e proporli al pubblico egiziano. Inoltre, dal momento che si trova al di fuori del Paese e che quindi non può essere perseguito dalle forze di sicurezza, Chabb può esprimere più liberamente le sue idee.

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