Politica Zoom

Cosa ha dato l’Europa all’Egitto?

di Samir Atallah (Asharq al-Awsat 28/03/2012). Traduzione di Ilaria Antoniello
I francesi hanno costruito il Canale di Suez, hanno introdotto il cotone, la prima macchina tipografica, il Codice Civile e la Gazzetta Ufficiale.  Gli italiani e i greci hanno fatto rifiorire  il commercio del cotone ad Alessandria e hanno creato il primo giornale del paese; inoltre una ricca famiglia italiana ha fondato una Libera Università. Gli inglesi hanno portato il loro sistema educativo, l’organizzazione dell’esercito e dell’amministrazione e nel secolo scorso hanno istituito il College Vittoria, in cui si sono formati molti intellettuali arabi ed egiziani.

Tuttavia è difficile quantificare i benefici portati dall’Europa, specie se ci si chiede perché gli egiziani hanno messo a rischio le loro vite durante la Crisi di Suez. La verità è che gli europei hanno umiliato questo popolo ogni giorno, al punto da spingere, alla fine del XIX secolo, una ricca greca ad affermare che picchiare gli egiziani non solo era legittimo, ma anche doveroso, dato che non c’era altro modo di trattarli.

Ad esempio, alla fine de XIX secolo, la Francia aveva minacciato di attaccare Alessandria qualora non fosse stato punito un soldato egiziano accusato di aver travolto un cittadino francese con il suo cavallo. Questo soldato e la sua banda furono tratti a giudizio e il loro capo fu condannato a 20 anni di prigione. Purtroppo non si trattava di un episodio isolato ma della prassi e l’amarezza che abitava i cuori degli egiziani era molto più grande della ricchezza portata dal cotone e degli introiti del Canale di Suez.

Questo sentimento di offesa non può essere dimenticato, così anche popoli che sono stati a lungo pazienti si sono sollevati per dire: «Andate all’inferno voi e il Canale, brucino le stagioni del cotone e i suoi semi, dateci l’unica cosa senza cui non si può vivere: la dignità umana. Quella dignità per cui Mohammed Bouazizi si è dato fuoco».