Syria Untold (10/06/2014). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.
Le opere di Akram Abu al-Fawz, artista di Douma (Ghouta orientale, sobborghi di Damasco), risplendono di una luce rara nel buio dello scenario offerto dalla Siria e si fanno portavoce di valori estetici ed umani. Con un semplice lavoro d’artigianato, l’artista dipinge sui resti di armi, proiettili da mortaio, razzi, trasformandoli da strumenti di morte in opere pervase da una vibrante bellezza artistica. Dalle sue opere traspare anche un legame con lo spirito spontaneo dell’arte popolare siriana ed in particolare con l’arabesco.
L’artista si trova a vivere rifugiato in una casa diversa da quella a cui apparteneva – perché la prima è stata data alle fiamme dalle forze del regime siriano – nella città di Douma. Ha 35 anni, è padre di tre bambini, e crede che il suo lavoro sia tanto importante quanto ciò che fanno i ribelli sul fronte. Dal suo punto di vista, il sottrarre la gente alla schiavitù si raggiunge anche con le diverse forme d’arte attraverso le quali – col loro gusto per la contemporaneità – si possono tenere nelle proprie mani i fili delle libertà cui i siriani aspirano.
Decorare i proiettili da mortaio e ciò che rimane delle pallottole con disegni brillanti, una qualità e dei colori che li rendono unici è un’arte insolita per un ambiente in cui l’unico colore è diventato quello della morte. Gli strumenti per dipingere sul materiale utilizzato per fabbricare le armi possono respingere gli atti perpetrati dalle armi stesse. Libertà e bellezza si mescolano così come lo spirito siriano attuale si lega al retaggio della Siria: l’esperienza artistica può così esplorare l’ambizione siriana a una libertà maggiore.
I manufatti di Akram Abu al-Fawz saranno testimonianza, un domani, del grande crimine commesso ai danni del Paese. Nella foto che accompagna l’articolo vediamo una bambina che gioca con le armi decorate dall’artista e ci troviamo di fronte a ciò che lui stesso sogna: trasformare gli strumenti di guerra che portano morte in accessori per la casa e in giochi per bambini. E le opere dell’artista riflettono anche lo spirito di un popolo che riesce a spezzare la morte.
Congegni pensati per ucciderlo mentre vive sotto assedio sono resi da Akram Abu al-Fawz materiale di vita e gioia, spezzando l’ingranaggio della dittatura due volte: prima quando l’artista resiste all’attacco, poi quando vi si pone moralmente al di sopra plasmando in manufatti proprio ciò con cui volevano colpirlo.
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