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Una nuova fase per i negoziati interlibici

Bernardino Leon

da Skhirat (Marocco), articolo di Silvia Di Cesare.

Si sono conclusi con la conferenza stampa dell’inviato dell’ONU in Libia Bernardino Leon e il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier gli incontri a Berlino per i negoziati interlibici.

Leon continua a mostrare ottimismo sulla riuscita dei dialoghi e sulla decisiva approvazione della bozza di risoluzione delle Nazioni Unite presentata alla delegazione libica durante la giornata di apertura del 5° round dei negoziati, tenutasi a Skhirat in Marocco.

“Quest’oggi si sono verificate due importanti dinamiche, che non erano avvenute in precedenza” ha dichiarato Leon “la prima è che i libici hanno lavorato insieme, discutendo e interagendo. La seconda è che i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza stanno inviando un messaggio molto forte verso la Libia, un messaggio di unità e di sostegno al processo politico”.

La dichiarazione finale dell’incontro riflette, infatti, una posizione unanime di Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti (insieme all’Unione Europea) che hanno espresso il totale sostegno alla proposta di risoluzione presentata dall’inviato ONU.

Dubbi su un’effettiva vicinanza a un accordo definitivo provengono dalla Libia stessa, dove il parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, aveva sollevato delle perplessità su alcuni punti della bozza di risoluzione. Se in un primo momento si era parlato di un boicottaggio dei delegati all’incontro di Berlino, l’allarme è presto rientrato. Tuttavia i membri della delegazione libica presenti ai dialoghi nella capitale tedesca non avevano l’autorizzazione del Parlamento a concludere l’accordo.

I problemi sembrano scaturire dalla modifica al ruolo del futuro Consiglio di Stato libico che non sarà più un organo esclusivamente consultivo, ma secondo questa bozza assumerà pieni poteri come la nomina del Presidente della Corte costituzionale e la possibilità di avere l’ultima parola in caso di sfiducia del Parlamento.

“Potremmo continuare a lavorare per mesi e forse per anni per raggiungere un accordo perfetto. Ma la Libia non ha tempo” ha dichiarato Bernardino Leon nella conferenza stampa tenutasi in presenza del ministro degli Esteri tedesco, sottolineando che il popolo libico non può più sostenere questa situazione.

Non è però solo l’aspetto umanitario a preoccupare l’inviato dell’ONU, che già durante il suo intervento ai negoziati in Marocco, aveva sottolineato la disastrosa situazione economica e di sicurezza della Libia. “Daesh ha già preso una città nel centro della Libia” ha sottolineato Leon, un punto strategico che permetterebbe ai fondamentalisti islamici di dividere il Paese e di controllare uno dei principali impianti petroliferi libici.