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Le conseguenze della guerra in Yemen sulle gravidanze

Sana'a Yemen
Sana'a Yemen

Di Nasser al-Sakkaf. Middle East Eye (10/05/2016). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia

La maggior parte degli ospedali di Ta’izz sono chiusi a causa della guerra. Da aprile 2015 Ta’izz è stata teatro di combattimenti feroci tra i ribelli Houti e i combattenti fedeli al Presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, sostenuti dai Sauditi.

Secondo Fahd al-Saberi, direttore dell’ospedale di al-Modhafar, la guerra ha moltiplicato gli aborti spontanei, i casi di bebè nati morti o morti alla nascita.

Alcuni danno la colpa alla paura e ai traumi causati dai missili sauditi e dalle granate degli Houti, mentre altri sostengono che sia colpa dei tagli di elettricità e della mancanza di bottiglie di ossigeno che fanno sì che gli ospedali siano nell’incapacità di alimentare le attrezzature necessarie per curare i bambini prematuri. Anche l’ospedale di al-Modhafar, che oggi ha in cura l’80% di tutte le donne incinte a Ta’izz, è regolarmente a corto di carburante per alimentare i generatori. Da metà febbraio, la struttura conta in parte sull’energia solare per restare operativa.

Secondo Fahd al-Saberi nel 2015 almeno 208 donne hanno incominciato il travaglio prematuramente ad al-Modhafar a causa dello stress e della guerra, contro un caso registrato nel 2014. A questi numeri si affiancano quelli che dichiarano che almeno 42 bebè sono nati morti da donne che li hanno avuti a casa perché impossibilitate a raggiungere l’ospedale.

Soaad Qasem, a capo dell’associazione delle ostetriche yemenite di Sanaa, la capitale, ha dichiarato che le donne incinte sono le vittime nascoste della guerra. Avrebbero bisogno di un sostegno psicologico per i traumi e le perdite che hanno subito.

Vivette Glover, professoressa di psicologia prenatale all’Imperial College London, ha spiegato che è plausibile che la paura e i traumi generino complicazioni se si aspetta un bambino.

Inoltre, i bambini nati da una madre che ha vissuto una guerra, sarebbero più esposti a problemi come l’iperattività o il deficit di attenzione.

La prossima generazione ha quindi più probabilità di avere problemi emotivi, comportamentali e cognitivi.

La guerra a Ta’izz ha anche causato l’aumento dei rischi associati alla gravidanza e al parto, secondo il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (FNUAP), agenzia che si preoccupa della salute riproduttiva delle donne.

L’agenzia ha annunciato a marzo che c’erano circa 90000 donne incinte a Ta’izz e che 4500 tra di loro rischiano la morte in caso di complicazioni durante il parto nei prossimi nove mesi.

“Per le donne e le adolescenti, una crisi può condurre a un rischio ancor più elevato di trasmissione di infezioni sessuali, compreso l’HIV, di gravidanze non previste e non desiderate”, dichiara Lankani Sikurajapathy del FNUAP.

Il FNUAP ha annunciato che ha come progetto di distribuire dei medicinali vitali a delle cliniche in Yemen per soddisfare i bisogni di più di mezzo milione di donne incinte.

Nasser al-Sakkaf è un giornalista freelance e traduttore con base a Sanaa’.

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