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Egitto: i veri colori della Fratellanza

Di Tariq Alhomayed. Asharq al-Awsat (25/11/2012). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello.

Si può solo essere stupiti da quelli che in Egitto e nel Golfo, in particolare in Arabia Saudita, sono scioccati da ciò che i Fratelli Musulmani stanno facendo in Egitto; dove il Presidente si è concesso nuovi poteri che non erano detenuti dal tempo dei Faraoni. È come se queste persone si aspettassero che la Fratellanza governasse democraticamente lungo le linee di America ed Europa.

Dopo la rivoluzione 25 gennaio un numero ristretto di scrittori, in particolare in questo giornale, ha reso noto quello che la Fratellanza stava facendo in Egitto. Questo non perché fossero degli indovini, ma perché avevano studiato attentamente la storia e sapevano che le passate esperienze di governo islamico non avevano coinciso con la democrazia. Piuttosto, tradizionalmente le correnti islamiche hanno perseguito una strada irreversibile per la conquista del potere: parlare in nome di Dio e denunciare tutti gli avversari come infedeli o sionisti.

Così, ciò che sta accadendo in Egitto era stato previsto. Abbiamo detto: allacciate le cinture di sicurezza! E ci è stato detto: date una possibilità a Mursi! Agli Egiziani, e specie alle forze politiche e dei giovani, è stato detto: date la priorità alla Costituzione. Ancora, votare Shafik vuol dire scegliere lo stato civile e votare Mursi significa scegliere lo stato religioso, lungo le linee dell’Iran, e questo è ciò che sta accadendo oggi in Egitto. Nessuno ascoltava, e la sfiducia e l’incitamento hanno prevalso.

Nel Golfo, in particolare in Arabia Saudita, si è visto il blocco della Fratellanza emergere improvvisamente su alcuni canali satellitari, sui giornali, e sui social network. Si è diffusa un’ondata di disinformazione che ha innescato il caos in tutto il Golfo. I membri della Fratellanza ed i loro alleati avevano come obiettivo normalizzare il modello dei Fratelli Musulmani nel Golfo prendendo spunto dagli eventi egiziani.

Le giustificazioni alle azioni di Mursi date dai membri dei Fratelli Musulmani e dei gruppi affiliati sono quelle che fanno più ridere. Alcuni di loro dicono che la strada verso la democrazia necessita di alcune decisioni dittatoriali, mentre altri dicono che le azioni Mursi sono solo temporanee e che gli deve essere concessa una chance in un lasso di tempo più lungo.

Quindi, ciò che i Fratelli Musulmani hanno fatto in Egitto era prevedibile. In politica non si può trascurare la storia, la geografia, la cultura, le costituzioni, le esperienze e gli attori coinvolti. Chiunque si fosse preso la briga di leggere un libro sui Fratelli Musulmani non sarebbe stato scioccato da quello che hanno fatto e oggi non ci sarebbe bisogno di queste giustificazioni ridicole!