Al-Hayat (24/07/2014). Traduzione e sintesi di Maryem Zayr.
Con l’avvicinarsi della celebrazione dell’Eid al-Fitr, si è cominciato a parlare della richiesta di un cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza. Questo quanto emerso dalle dichiarazioni del segretario di Stato americano John Kerry durante il suo viaggio tra Israele, Ramallah e Il Cairo.
Dall’altra parte, le perdite di Israele contano l’uccisione di 5 militari e 31 feriti, portando il bilancio delle vittime a 32 soldati e 250 feriti dall’inizio della guerra. Inoltre, il settore del turismo è rimasto danneggiato dopo che le compagnie aeree occidentali – soprattutto statunitensi – hanno sospeso tutti i voli diretti a Tel Aviv. Questa perdita economia è stata considerata da Hamas come una vera e propria vittoria per la resistenza, distruttiva per il prestigio della deterrenza israeliana e il culmine del fallimento di Israele.
Nella sua visita in Medio Oriente, tra un viaggio a Tel Aviv e l’altro, Kerry si è recato a Ramallah per incontrare il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Al termine del loro incontro, in conferenza stampa Kerry ha annunciato l’effettivo progresso nei suoi colloqui con la leadership israeliana e quella palestinese verso un definitivo cessate-il-fuoco a Gaza.
Da parte sue, il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi ha annunciato l’iniziativa per un cessate-il-fuoco in un discorso trasmesso dalla TV di Stato per l’anniversario della rivoluzione 23 luglio 1952, nel quale il presidente ha dichiarato che “l’iniziativa ha come obbiettivo temperare la tensione e fermare il fuoco per poi procedere all’intervento con aiuti alla popolazione palestinese. Questo sarà possibile solo dopo che le parti coinvolte siano disponibili per negoziare”.
Infine, il rappresentante statunitense presso il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite Keith Harper ha dichiarato: “Stiamo lavorando intensamente per garantire il cessare immediato delle ostilità”.