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Siria: il “mercato nero” di Aleppo

News 26 mar SiriaAl-Ayyam (26/03/2013). Nella città di Aleppo, nel nord della Siria, sono molte ormai le famiglie che cercano di vendere tutto quello che possiedono per procurarsi qualcosa da mangiare.

Quello che in città era conosciuto come il “suq al-haramy”, dove si potevano trovare merci rubate o di contrabbando, oggi è il mercato più affollato di Aleppo, l’unico dove poter scambiare i propri averi cona ltre merci di prima necessità.

Molti vendono elettrodomestici e apparecchi elettronici, anche se oggi risultano quasi obsoleti viste le frequenti interruzioni di corrente. Per lo stesso motivo, invece, le candele hanno acquistato molto valore, considerate ormai come materie prime.

Questa corsa sfrenata alla vendita di qualsiasi oggetto trovato in casa è dovuta anche all’aumento della disoccupazione, il cui tasso ha raggiunto livelli inimmaginabili. Molti smettono di andare al lavoro perché hanno paura dei bombardamenti in strada.

Un ragazzo di Aleppo di 16 anni, Saleh, ha detto che, da quando suo padre è morto, non c’è nessuno che lavora in famiglia. Ha detto che ha dovuto vendere una vecchia macchina fotografica per 100 lire siriane per poter comprare del cibo per la sua famiglia.